Biogas, raddoppio dell’impianto di Piombino Dese: Legambiente sostiene la protesta

Il presidente veneto: «Questo progetto presenta molti dubbi e potenziali problemi». I comitati locali chiedono di rinviare il termine decisorio del prossimo 11 gennaio

Francesco Zuanon
Uno degli striscioni di protesta installato dai residenti di Torreselle contro il raddoppiamento dell’impianto
Uno degli striscioni di protesta installato dai residenti di Torreselle contro il raddoppiamento dell’impianto

 

Il tempo stringe e «qui siamo tutti preoccupati, esasperati e indignati, perché nulla abbiamo potuto vedere del nuovo progetto di raddoppio e trasformazione dell’impianto di biogas in impianto di produzione di biometano e temiamo che tutto venga deciso senza ascoltare le nostre ragioni».

Noemi Giora da almeno un mese sta cercando di coordinare la protesta dei cittadini di Torreselle ed in particolare dei residenti nelle aree limitrofe all’impianto dell’Azienda Agricola Fossetta.

A sostegno della popolazione è arrivata ieri la presa di posizione di Legambiente Veneto tramite il suo presidente Luigi Lazzaro: «Questo progetto ad oggi rappresenta molti dubbi e potenziali problemi per il benessere dei cittadini ed il futuro del territorio», dichiara il presidente.

«Per questo ci schieriamo dalla parte della popolazione preoccupata e ci appelliamo alle istituzioni competenti, invitandole a fare massima chiarezza attorno al progetto proposto, prendendosi tutto il tempo necessario per restituire ai cittadini un’indagine approfondita prima di avanzare con la procedura autorizzativa».

«Il biometano», continua Lazzaro, «può essere una fonte di energia rinnovabile, ma solo se prodotto in modo sostenibile con materiali di scarto proveniente dal territorio, nel rispetto degli agricoltori e delle comunità locali, in impianti collocati fuori dai centri abitati.

Autorizzare impianti che non rispettano questi semplici criteri significa fornire una pessima immagine di una tecnologia che al contrario, se ben realizzata e collocata, può essere molto utile», chiude il presidente regionale.

Legambiente, secondo cui «il raddoppio dell’impianto non appare ad oggi certamente un esempio di “biometano fatto bene” cioè che rispetta i principi fondamentali di localizzazione, sostenibilità e trasparenza», invita i cittadini a mobilitarsi e la Regione a fare chiarezza.

«Venerdì scorso abbiamo organizzato una riunione pubblica cui hanno partecipato anche il sindaco Cesare Mason e il vice Luigi Benozzi.

Non abbiamo visto i progetti ma abbiamo saputo che entro l’11 gennaio gli enti chiamati a decidere dovranno dare i loro pareri e che addirittura la procedura autorizzativa è stata accelerata. Come si può decidere su una questione di tale impatto ambientale, in pochi giorni?», conclude Noemi Giora, a nome di tutta Torreselle.

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