Lutto a Piove di Sacco, è morto il prof Giorgio Bovo: «Amico ed esempio per molti»

Insegnante al San Benedetto e al De Nicola, è stato vicesindaco e assessore. Gianella: «Mi ha insegnato la politica, sapeva far crescere chi gli stava vicino»

Alessandro Cesarato

 

Una persona per bene, disponibile, ferma nelle sue idee ma sempre aperta al confronto. Soprattutto, grazie anche al suo senso dell’umorismo, sapeva prendere le cose alla giusta distanza.

Giorgio Bovo si è spento ieri mattina, 24 marzo, nella sua abitazione di via San Nicolò all’età di 71 anni. Da qualche tempo la sua salute era stata minata da una serie di circostanze che lo avevano costretto negli scorsi mesi anche a un lungo ricovero.

Cresciuto nella bottega di alimentari del padre di via Garibaldi, la sua vita si è divisa tra la professione di insegnante e quella dell’impegno civile. Lo scorso anno era rimasto vedovo per la prematura perdita della moglie Loretta Tassoni.

Ha insegnato Estimo prima al “San Benedetto da Norcia” e quindi all’indirizzo geometri dell’istituto “De Nicola” di Piove di Sacco.

Nel 1995 era stato eletto in Consiglio comunale e il sindaco Lino Conte lo volle come suo vice e assessore alla Cultura. In seguito era diventato il vice del sindaco Mario Crosta che gli aveva affidato le delicate deleghe dei Lavori pubblici e dell’Edilizia privata.

Aveva poi appoggiato la candidatura di Bruno Coccato con cui aveva lavorato nella Giunta di Conte. Cresciuto nella scuola democristiana di Luciano Sanavia, era stato tra i promotori dei “Democratici per Piove” ricoprendo il ruolo di segretario dei Democratici di Sinistra dal 1998 al 2004.

«Un animo gentile» lo descrive l’ex sindaco Lino Conte, «che voleva andare in fondo alle proprie idee. Ho perso un caro amico». Uomo di cultura e grande lettore, Bovo da amministratore si era speso per rilanciare la stagione teatrale. In ambito urbanistico ha gestito - sempre puntando ad armonizzare attenzione per l'ambiente e sviluppo del territorio - la riqualificazione del Centro Olimpia e dell’ex palazzo dell’Enel, oltre alla rivoluzione del Pati condiviso con altri Comuni.

«Una persona onesta e inattaccabile» sottolinea Mario Crosta, «che garantiva impegno e presenza. Per me è stato di grande supporto. Era un professore d’altri tempi, legato in maniera passionale all’insegnamento e ai suoi studenti».

«Giorgio è stato per me prima di tutto un amico e un esempio. È stato per me anche un papà politico. Insieme a lui ho mosso i miei primi passi in politica» racconta il vicesindaco Davide Gianella, «grazie a lui mi sono candidato come consigliere la prima volta nel 2004. Si è speso con un amore immenso per la moglie Loretta e nutriva una passione immane per i suoi studenti. Viveva e ragionava sui problemi della città con una immensa responsabilità civica. Un uomo intelligente, di grande cultura, capace, onesto e retto, mite e sempre tendente al dialogo e al confronto, riusciva a far crescere tutti coloro che gli stavano vicino.

Con lui si poteva parlare dei Pink Floyd, di libri, di cinema e di politica, dei problemi della nostra Piove di Sacco con uno sguardo sempre a soluzioni di grande respiro».

Un ricordo arriva anche dalla sindaca Lucia Pizzo: «Purtroppo ci ha lasciati un cittadino che nella sua vita si è dedicato con passione, onestà e impegno al servizio dei cittadini. In tutti i suoi incarichi di amministratore ha ricompensato ampiamente la fiducia riposta.

La partecipazione politica lo ha sempre visto attento, attivo, ancorato agli ideali della democrazia vissuta con coerenza, un esempio di cittadinanza attiva che ha trasfuso anche nel mondo della scuola».

Il funerale si celebra domani, 26 marzo, alle 15.30 in Duomo. 

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