Pista ciclabile in via Bembo Lavori al via
Arrivano i 18 milioni di euro del bando periferie e dal 18 maggio l’amministrazione inizierà a spenderli per la pista ciclabile di via Bembo. Dopo mesi di battaglie, class action di sindaci e minacce davanti ai tribunali, l’assegno da Roma firmato dal governo è arrivato. La prima opera a partire sarà la ciclabile che collegherà direttamente Salboro ad Albignasego.
Il percorso
Attualmente nasce in via Bembo e s’interrompe in via Palla Strozzi, ma entro Natale verrà realizzata la parte che manca per arrivare fino ai confini con Albignasego, dove si ricongiungerà con quella già esistente e che porta addirittura fino a Casalserugo. In tutto parliamo di un tratto di 1, 65 chilometri di pista ciclabile, tutti sulla sinistra della strada in direzione Albignasego, per un costo di 1,2 milioni di euro. L’area è già stata consegnata all’impresa che si occuperà dei lavori dal 18 maggio. Un cantiere di 210 giorni che quindi dovrebbe essere chiuso verso la fine dell’anno.
Due rotonde
Nell’ambito dello stesso progetto verranno realizzate anche due nuove rotondine ed una passerella: «Miglioreranno la viabilità e la sicurezza degli incroci», ha garantito l’assessore ai lavori pubblici, Andrea Micalizzi, «mentre la pista sarà in sede protetta, alberata, alla giusta distanza dalla strada e molto illuminata». La prima rotonda è prevista all’altezza di via Pozzoveggiani, mentre la seconda in via San Giacomo. Il piccolo ponticello servirà invece perché in quella zona scorre il canale Boracchia, che soprattutto d’inverno spesso rischia di straripare.
VECCHIA BATTAGLIA
Questo è un progetto di cui si parla dal 2010, quando i residenti di Salboro hanno iniziato la loro battaglia per chiederne la realizzazione (ieri sera durante un incontro pubblico con l’amministrazione hanno avuto la bella notizia), ma non sono mai bastate mozioni e richieste fatte all’amministrazione dai consiglieri di quartiere. I ciclisti, infatti, dopo via Palla Strozzi, sono costretti a percorrere una strada comunale molto pericolosa. Per mancanza di risorse ogni amministrazione poi ha soprasseduto, fin quando l’ex commissario prefettizio Michele Penta ha dato il via libera al progetto definitivo nel dicembre del 2016, includendola tra le opere di pubblica utilità e quando il bando sembrava tramontato.
Parco delle mura
I soldi invece ora ci sono e i restanti 16,8 milioni serviranno per il Parco delle Mura, piazzale Boschetti, il Castello dei Carraresi, il centro del Petrarca Rugby, la scuola Monte Grappa a Montà e il museo dell’agricoltura nel parco Basso Isonzo. —
Luca Preziusi
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova