Pistola regolare, assolto Claudio

L’ex sindaco deteneva legittimamente l’arma, che era stata denunciata ai carabinieri di Montegrotto
LIVIERI- FOTOPIRAN - MONTEGROTTO-ARRESTO GDF SINDACO LUCA CLAUDIO
LIVIERI- FOTOPIRAN - MONTEGROTTO-ARRESTO GDF SINDACO LUCA CLAUDIO
ABANO TERME. La pistola era stata denunciata. Ed era regolarmente detenuta. La difesa (l’avvocato Ferdinando Bonon) ha portato le prove e il gup Cristina Cavaggion ha prosciolto l’ex sindaco delle Terme Luca Claudio dall’accusa detenzione abusiva di una pistola semiautomatica Glock di fabbricazione austriaca, scoperta e sequestrata dalle Fiamme Gialle nella sua villetta a Mezzavia di Montegrotto in via Campagna Bassa, in occasione della perquisizione (e dell’arresto) all’alba del 23 giugno 2016. Sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste: non accolta la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura. Luca Claudio, almeno su questo fronte, è salvo, anche se resta rinchiuso nel carcere di Mantova per scontare la condanna (definitiva) a 3 anni, un mese e 7 giorni a conclusione dell’inchiesta deflagrata (appunto) all’alba del 23 giugno 2016 per il giro di mazzette che ruotava intorno a ogni aspetto (o quasi) della vita amministrativa dei Comuni Termali. L’ex sindaco non ha mai nascosto la sua passione per le armi tanto da avere il porto d’armi e da sostenere a viso aperto: «Io sono uno che preferisce morire con il fucile in mano». Il giorno del blitz quella pistola non era risultata denunciata. Secondo il difensore solo un’irregolarità amministrativa, non un reato. Semplice la spiegazione: in occasione del trasloco nella casa di Mezzavia, Claudio aveva dimenticato di riproporre la denuncia dell’arma con il nuovo indirizzo. Una violazione burocratica determinata da una negligenza o, forse, da una dimenticanza. La documentazione è stata presentata al giudice. E il magistrato ne ha preso atto: la pistola Glock matricola YFK030 era stata denunciata regolarmente l’8 gennaio 2016 nella stazione dei carabinieri di Montegrotto. Nei giorni scorsi Luca Claudio ha proposto reclamo contro il diniego di 45 giorni di liberazione anticipata (concessi ogni sei mesi di detenzione in caso di buona condotta). Giorni negati in seguito all’intervista rilasciata al
Mattino di Padova
nel marzo scorso mentre si trovava agli arresti domiciliari: secondo il tribunale di Sorveglianza ha violato le prescrizioni imposte.


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