Maxi code alla pizzeria Sorbillo, i residenti protestano: «Intralcio»

Il locale di piazza dei Signori a Padova è sempre affollatissimo e gli abitanti lamentano disagi e imbrattamenti. La manager Morgana Mazzola: «Esco dal locale di continuo e i clienti collaborano»

 

 

Daniela Gregnanin
Le code di clienti davanti alla pizzeria Sorbillo di Padova
Le code di clienti davanti alla pizzeria Sorbillo di Padova

La pizzeria Sorbillo di Padova riempie ogni sera il locale. Non solo lo riempie: la gente fa la coda all’esterno per conquistare un posto a sedere. E se questo è sintomo di qualità e successo del locale e di vivacità delle piazze, c’è però anche un altro risolto della medaglia.

Quelle code stanno sollevando le proteste dei residenti del “salotto” della città infastiditi dai loro portoni sempre ostruiti dalla calca e da qualche danneggiamento.

La protesta dei residenti

 Tre giorni fa una delle residenti che ha l’ingresso al civico adiacente al locale napoletano è sbottata, minacciando di chiamare la polizia. A detta di alcuni abitanti della zona e degli stabili vicini, ci sarebbe un assembramento lungo, disordinato e in alcuni casi molesto.

«Devo chiedere più volte che si scansino dalla soglia, mi viene impedito l’accesso a casa», racconta una signora. «Non si spostano», conferma un’altra donna che in quel palazzo lavora.

Il problema, a detta dei più, c’è specialmente nelle ore serali ovvero, dalle 19 in poi e si amplifica da venerdì a domenica. Sono stati appesi dall’amministratore del condominio che confina con Sorbillo, anche dei cartelli che invitano le persone in sosta a lasciare liberi gli accessi e a non bivaccare sotto i portici.

«Abbiamo da subito scelto un approccio soft. Con dei cartelli chiedevamo ordine, ma qualcuno li ha strappati e come si evince dai video postati sui social, ne è nata una discussione», racconta Caterina Turlo, amministratrice del condominio. «So che alcuni residenti degli stabili coinvolti stanno agendo per vie legali. Noi invitiamo tutti al rispetto e alla calma, credo in una soluzione pacifica e collaborativa», chiosa Turlo.

«Metterò delle telecamere esterne e allora, davanti all’evidenza, nessuno potrà dire che non ci sia un problema di violazione dell’articolo 190 del Codice della Strada che prevede pure delle sanzioni», evidenzia una condomina.

Oltre al fatto che a volte raggiunge perfino piazza delle Erbe, gli abitanti che hanno gli usci sul portico parallelo a via Fiume e che prosegue poi lambendo piazza Dei Signori, contestano sporcizia e danni. «Le soglie sono spesso piene di sudiciume, la gente in coda termina spritz take away e lascia di tutto e di più sul marmo che ricopre il gradino di entrata e, com’è successo al nostro, il risultato è stato una macchia e tanta corrosione», aggiunge G.D.M, manager che comunque apprezza il locale perché di qualità, «Forse abitando a due civici di distanza abbiamo un problema minore. Diciamo che basterebbe più educazione e questo di certo non dipende dal locale, ma dai clienti».

La manager della pizzeria

«Controlli e verifiche sono stati tanti nel nostro locale ma, tutto è regolare. Io stessa esco di continuo per constatare la situazione è tutti collaborano e si spostano. Chiedo ai clienti di disporsi bene e di non intralciare», chiarisce Morgana Mazzola manager di Gino Sorbillo Padova, «Da quello che sappiamo ci sono sempre stati problemi con alcuni residenti anche quando c’erano altri locatari al nostro posto. Ovviamente cercheremo di fare del nostro meglio; abbiamo anche speso 16 mila euro per sostituire la vecchia cella frigo con altri dispositivi meno rumorosi, sempre nell’ottica di non disturbare il condominio. Comunque, al di là della questione fila, siamo contenti nel vedere tanta affluenza, i padovani ci vogliono bene», spiega la manager.

Il Comune

«Io e l’assessore alla polizia municipale Diego Bonavina, abbiamo seguito da subito la questione e siamo sicuri che sarà trovata la quadra», sottolinea Antonio Bressa assessore al Commercio.

Intanto giovedì prossimo i rappresentanti di Sorbillo, sono stati invitati dalla polizia municipale a recarsi in sede per discutere di una diffida di un residente.—

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