Pizzicati nel cantiere, ma non erano ladri

VIGONZA. Assolti per non aver commesso il fatto. Tirano un sospiro di sollievo Ivano Forte, 43 anni, di Carmignano di Brenta; Paolo Gozzi, 59 anni, di Vicenza e Dejan Cok, 39 anni, di origini...

VIGONZA. Assolti per non aver commesso il fatto. Tirano un sospiro di sollievo Ivano Forte, 43 anni, di Carmignano di Brenta; Paolo Gozzi, 59 anni, di Vicenza e Dejan Cok, 39 anni, di origini slovene. I tre sono stati assolti dall’accusa di furto. Non c’è nessuna prova che fossero entrati al Bazabò per rubare. Lo attesta il dispositivo della sentenza del Tribunale di Padova, che ha respinto la richiesta del pubblico ministero alla condanna degli imputati a sei mesi di reclusione e 400 euro di multa. I tre hanno dovuto affrontare un processo per vedere riconosciute le loro ragioni in quanto nel novembre dell’anno scorso erano stati arrestati dai carabinieri di Pionca di Vigonza che li avevano trovati all’interno dell’ex impianto di recupero inerti da rifiuti edili “Rose” ora Brenta lavori, in via Bazabò. Assistiti dall’avvocato Michele Vettore del Foro di Vicenza, i tre hanno dimostrato che quel pomeriggio del 22 novembre 2017 erano entrati nell’ex impianto unicamente per visionare degli escavatori usati da acquistare poiché era stato detto loro che erano in vendita. Erano passati da un buco della recinzione perché colui che li aveva contattati per proporre l’acquisto aveva detto di essersi dimenticate le chiavi. A chiamare i carabinieri era stato il proprietario dell’area che, avendo visto il gruppo di persone, temeva fosse in atto l’ennesimo furto. All’arrivo dei militari i “venditori” erano fuggiti in auto venendo inseguiti dai militari. Nell’operazione i carabinieri hanno fermato tutti, anche gli ignari acquirenti, interessati a vedere degli escavatori per la propria attività. Visti i mezzi, non risultati di interesse, erano usciti dalla proprietà. Ai tre, scagionati, sono stati restituiti tutti gli effetti personali sequestrati durante l’arresto. (g. a.)

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