Pizzoli si compra la scuola Dante

L’istituto privato di riviera Tito Livio finisce ai proprietari del Parini di Mestre

La famiglia di Enrico Pizzoli, titolare dell’istituto paritario di Mestre, Giuseppe Parini, fondato nel 1937, ha acquisito la maggioranza delle azioni dell’istituto paritario di Padova, Dante Alighieri, aperto nel 1933 dall’ex docente del Calvi, Saverio Carenza.

A questo punto la più nota scuola privata della provincia di Venezia diventa proprietaria della più popolare scuola paritaria della provincia di Padova. «Gli anni passano per tutti», spiega Alberto Carenza, diventato socio di minoranza dopo averguidato la scuola per oltre cinquant’anni. «Mio papà, Saverio, che veniva da Alberobello, ex insegnante di diritto ed economia alla ragioneria Calvi, l’ha creata ai tempi del fascismo, nel 1933. In quel periodo la sede era in via del Padovanino, a fianco della Cgil. In pratica erano dei corsi serali per lavoratori, che sentivano la voglia di accrescere la base culturale e di ottenere un diploma. Dei tre figli, io decisi subito di seguire le orme di mio padre».

Tant’è che oggi il Dante Alighieri rappresenta uno dei fiori all’occhiello tra le scuole private padovane, dove, fra tutti gli indirizzi, primeggia il nuovo liceo linguistico, con modulo europeo multimediale, dove gli studenti, alla fine dei cinque anni di studi superiori, affrontano l’Esame di Stato all’interno dello storico edificio, che si trova in Riviera Tito Livio 43.

D’altronde basta andare a leggere i giornali degli ultimi dieci anni per capire al volo la specificità del Dante visto che Alberto Carenza è sempre stato in prima linea contro quegli istituti privati, veneti e non, che nel corso degli anni si sono rivelati solamente dei “diplomifici” a pagamento. Ed il preside Carenza non poteva non lasciarsi andare anche ad un amarcord: «Dalla mia ormai ex-scuola» apre il libro dei ricordi «sono passati centinaia di rampolli della Padova bene, che, poi, sono diventati anche noti imprenditori, commercianti, professionisti e politici di quasi tutti i partiti», racconta rievocando un passato fatto di giorni e giorni dietro la cattedra. «Questo perché dagli studenti ho sempre preteso impegno costante e ferreo rispetto delle regole».

Poco comunque dovrebbe cambiare nell’organizzazione della scuola con l’arrivo della proprietà veneziana, anche perché Carenza è rimasto, appunto, socio di minoranza con la responsabilità di continuare a gestire l’istituto

Felice Paduano

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