Plebiscito, chiusa una vasca un milione per il restauro

Servirà un milione di euro per ristrutturare (o rigenerare) il centro sportivo Plebiscito, all’Arcella. E la giunta si pone il problema di come recuperarli. Anche perché l’intervento è sempre più urgente: alcuni giorni fa una delle tre piscine del complesso (quella più piccola) è stata chiusa perché pericolante. «Vogliamo ristrutturare anche per evitare nuove costruzioni e consumo di suolo. Quel centro è un’eccellenza per la città», ha spiegato l’assessore allo sport Diego Bonavina.
Una piscina chiusa
Da alcuni giorni, quindi, il centro sportivo è costretto a fare a meno di una vasca. Quella che solitamente veniva utilizzata per l’acquagym e le attività che prevedono il movimento in piscina. È ritenuta pericolante e dunque non si svolgeranno più attività all’interno. L’intervento più urgente è dunque la coibentazione della vasca.
Ma è tutto il centro a soffrire dei segni del tempo: spogliatoi, bagni e docce risultano ormai vecchi e non più adeguati alle centinaia di sportivi che ogni giorno li frequentano .
Eppure il Plebiscito resta un’eccellenza in città, un grande centro in cui si allenano molte squadre padovane e che è al massimo livello per quanto riguarda la pallanuoto e il nuovo sincronizzato.
alla ricerca di fondi
Come detto, il costo stimato di un intervento di profonda ristrutturazione di tutto il complesso sarebbe di circa un milione di euro. Soldi che però, ad oggi, non sono a bilancio e che dunque bisogna trovare altrove. La prossima settimana l’assessore Bonavina, assieme ai gestori della 2001 Team della famiglia Barbiero, sarà in trasferta a Roma per provare a capire dove possono essere recuperati fondi (magari con un nuovo Bando Sport Periferie).
Il complesso infatti è di proprietà comunale ma è affidato in gestione alle 2001 Team, che potrebbe anche accollarsi parte delle spese che poi possono essere compensate con l’allungamento della convenzione. Il Plebiscito infatti è stato il primo esempio di accordo pubblico-privato con la piscina costruita grazie ai sindaci Bentsik e Gottardo. Nato con una singola piscina, il centro si è sviluppato negli anni con vari ampliamenti fino a comprendere anche alcune palestre, 10 campi da tennis, 3 campi da squash, 2 campi da paddle, un “diamante” per il baseball e il palaghiaccio.
tribuna al palaghiaccio
Proprio il palaghiaccio, con la pista per il pattinaggio e l’hockey, è la struttura più recente del centro, realizzata tra il 2009 e il 2010. Ma pur essendo più grande di quello di Asiago non può essere utilizzato per le competizioni nazionali e internazionali perché manca una tribuna. «In questo caso i soldi ci sono: li abbiamo inseriti nel bilancio 2020 – sottolinea Bonavina – Ora si tratta di affidare la progettazione e poi potranno iniziare i lavori».
Proprio pochi mesi fa, nell’agosto del 2019, si è spento a 86 anni Lino Barbiero, lo storico patròn del Plebiscito e creatore della società di famiglia che oggi gestisce impianti sportivi a Piove di Sacco, nel Padovano, e poi Schio (Vicenza), San Bonifacio (Verona) e Trieste. —
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