Polo Beato Pellegrino scontro Bo-azienda per 2 milioni di euro

Non sono bastati 32 milioni per saldare il conto dei lavori di restauro e ristrutturazione del complesso dell’ex ospedale geriatrico di via Beato Pellegrino, che hanno permesso all’Università di inaugurare nel 2019 il nuovo polo del dipartimento di Studi linguistici e letterari. La ditta appaltatrice, infatti, la Carron spa, ha fatto valere nei confronti dell’ateneo diverse riserve all’atto della firma del conto finale dei lavori, per un valore complessivo di 2 milioni e 298 mila euro, oltre alla richiesta di disapplicazione di una penale di 399 mila euro determinata dal direttore dei lavori per un ritardo sulla consegna di alcuni documenti.
l’accordo da un milione
Una cifra ingente, ridimensionata dall’accordo bonario ratificato ieri dal Consiglio di amministrazione del Bo: dopo l’istanza presentata da Carron già nel mese di settembre, infatti, la commissione preposta dall’ateneo per valutare le ragioni delle due parti ha definito un accordo del valore di poco più di un milione di euro, accogliendo anche la richiesta di disapplicazione della penale. La commissione ha ritenuto legittime le richieste di finanziamento aggiuntivo della ditta appaltatrice, considerate un reale corrispettivo di spese dovute a condizioni emerse durante il corso dei lavori, relative principalmente alla messa in sicurezza del cantiere (ponteggi e protezioni varie come parapetti e baraccamenti). Per la commissione i conti, però, tornano diversamente: a fronte dei 2,3 milioni chiesti da Carron, l’ateneo dovrà corrisponderne “soltanto” uno, una spesa che si attesta a poco più del 3% dell’importo complessivo dei lavori, e che verrà coperta da fondi già messi a bilancio.
ritardo condonato
L’accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi anche dalla stessa Carron, che potrà beneficiare anche dello sgravio dei quasi 400 mila euro della penale che la commissione ha deciso di eliminare dal saldo. La direzione dei lavori aveva ritenuto di poter far valere la sanzione a causa di un ritardo nella consegna dei documenti di “as-built”, i disegni finali dell’opera finita. La commissione ha però rilevato che il ritardo fosse almeno in parte attribuibile a delle richieste aggiuntive avanzate in corso d’opera proprio dalla direzione, specificando che tale ritardo non ha avuto conseguenze sul termine dei lavori e sull’entrata in funzione del polo universitario. L’accordo, infine, chiarisce i termini della manutenzione ordinaria a carico della ditta appaltatrice, che, come indicato nella gara d’appalto, sarà onere di Carron per una durata complessiva di 11 anni, 10 oltre l’anno già previsto dal capitolato d’appalto. La manutenzione ordinaria include la sostituzione di parti soggette a usura. —
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