Polo logistico di Maserà, il progetto in bilico per un ricorso al Tar
Il sindaco Volponi conferma la prospettiva di un hub per Poste Italiane con 5 tir notturni e 40 furgoni giornalieri, ma un nuovo ricorso al Tar potrebbe rallentare i lavori

Il 2025 sarà l’anno della verità per il polo logistico progettato su un’area da 100 mila metri quadrati in via Bolzani, a ridosso dell’attuale zona produttiva. Riguardo all’insediamento e all’attività che dovrebbe essere avviata nel nuovo edificio da 25 mila metri quadrati il sindaco Gabriele Volponi svela un dettaglio: «Saranno in movimento 5 tir notturni e 40 furgoni giornalieri per conto di Poste Italiane. Questa è la prospettiva se la proprietà riuscirà a realizzare l’intervento e a chiudere l’accordo entro l’anno. Ma se questo progetto non andrà in porto la proprietà dovrà cercare un nuovo soggetto che potrebbe anche avere esigenze di trasporto maggiori. Pertanto chi è causa del suo mal pianga sé stesso».
Il caso al Tar
Il riferimento è al nuovo ricorso al Tar del Veneto promosso da un privato sulla proprietà di una strada di accesso alla nuova area. Non è stata chiesta la sospensiva e nel giro di un paio di mesi dovrebbe arrivare anche il pronunciamento. «È un espediente per rallentare l’insediamento anche dopo l’ok delle autorità competenti» attacca Volponi «tipico di coloro che non hanno a cuore gli interessi del nostro paese ma solo le loro ambizioni limitate nel rallentare qualsiasi iniziativa».
Il polo logistico è già stato oggetto di numerose osservazioni presentate dall’opposizione e dai gruppi civici che contestano soprattutto l’impatto ambientale del nuovo insediamento e le ricadute sul traffico. Il 2024 si era chiuso con via libera dalla commissione regionale per la valutazione d’impatto ambientale e la modifica al progetto che ha ridotto la volumetria dell’edificio a 25 mila metri quadrati e abbassato l’altezza del fabbricato da 15 a 10 metri.
Volponi ricorda che quel terreno era destinato ad essere urbanizzato da parecchi anni e che la proprietà ha diritto di realizzare il suo progetto.
Il nodo viabilità
«Ricordo che nei mesi scorsi sono state ridotte le dimensioni dell’edificio nonostante l’area consentisse un insediamento più grande» continua il sindaco «mentre è rimasta invariata la cifra di 1, 2 milioni di euro che entrerà nelle casse comunali, a cui si aggiunge un altro milione di euro di investimento per la sistemazione della viabilità su via Bolzani con una nuova rotatoria, i parcheggi e il riordino generale della zona».
Dall’opposizione il gruppo Comunità e territorio è molto critico: «Le numerose osservazioni presentate non sono nemmeno state lette dagli organi competenti. L’amministrazione, bramosa di riempire le casse comunali con gli oneri di urbanizzazione, ha il coraggio di descrivere l’operazione come un’opportunità di sviluppo, incurante dei possibili costi ambientali e sociali a lungo termine». Lo scontro è aperto.
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