Polo spa sommersa di curriculum

Oltre 700 in poche ore dopo l’appello del titolare che non trova magazzinieri e venditori da assumere
Di Gianni Biasetto
PADOVA 15/07/2013 ©BERGAMASCHI MARCO ASSEMBLEA GIOVANOI IMPRENDITORI
PADOVA 15/07/2013 ©BERGAMASCHI MARCO ASSEMBLEA GIOVANOI IMPRENDITORI

TEOLO. Oltre 700 curriculum arrivati via mail nel giro di qualche ora e linee telefoniche intasate ieri alla Polo Spa della zona artigianale "Selve" di Teolo, l'azienda che opera nel settore degli alimenti surgelati il cui titolare Galdino Peruzzo ha manifestato al nostro giornale la difficoltà di trovare giovani da inserire nella rete di vendita dopo un opportuno periodo di formazione come apprendisti magazzinieri. Periodo in cui vengono remunerati secondo quanto prevede il contratto di lavoro dell'apprendistato. «Sono arrivate richieste di tutti i tipi», spiega l'imprenditore teolese. «Tante anche da parte di donne che sono senza lavoro, ma anche di persone che un'occupazione ce l'hanno e vorrebbero cambiare. Vorrei precisare che abbiamo bisogno di giovani da formare in azienda prima di immetterli nella rete commerciale della Polo Spa nei territori di Veneto e Lombardia. Ci servono anche padroncini per la consegna della merce nei giorni caldi della settimana, quando con le nostre abituali forze abbiamo difficoltà a farcela. Purtroppo finora molti ragazzi che sono venuti al colloquio per prima cosa ci hanno chiesto quanto prenderanno di stipendio». In merito al problema sollevato dall'imprenditore Galdino Peruzzo interviene il presidente dei giovani di Confindustria Padova, Rodolfo Cetera. «È triste scoprire che in Italia la disoccupazione giovanile ha superato il 40% e che ci sono imprese che cercano apprendisti», commenta Cetera. «Peruzzo ha ragione, ci sono giovani che forse non si sono ancora accorti della crisi che viviamo e non vogliono partire dal basso. Non vogliono lavorare in posti dove hanno orari difficili, dove c'è da sporcarsi le mani. Forse hanno come cattivo esempio i tronisti della televisione». Il presidente dei giovani industriali padovani non fa però di ogni erba un fascio e puntualizza: «Come associazione facciamo incontri nelle scuole e all'università proprio perché vogliamo che passi il messaggio che, se serve, bisogna iniziare anche con lavori umili. All'estero fanno così, se andiamo a leggere i curriculum di alcuni grandi manager americani scopriamo che,finché frequentavano l'università andavano a prestare servizio come camerieri nei fast-food. Trovare un impiego mentre si studia da modo di prendere conoscenza con il mondo del lavoro». Cetera fa anche autocritica. «Tantissimi ragazzi sono disponibili, come si dice, a partire dal basso e a sporcarsi le mani per uno stipendio che può sembrare basso, ma che li può aiutare in un momento di crisi come questo a renderli indipendenti dalle famiglie. Probabilmente se l'imprenditore di Teolo ha manifestato questo problema significa che c'è carenza di comunicazione. Qualcosa per risolverlo possiamo fare anche noi come Confindustria. Mettendo in contatto i giovani che cercano lavoro con le aziende che hanno difficoltà a reperire personale giovanile, come nel caso della Polo di Teolo».

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