“Porta Portello”, i panzerotti tornano in città L’idea di due ex dipendenti di “daPrette”

Enrico Bortolami era cuoco e ha deciso di rilanciare dopo il fallimento della sua ex attività coinvolgendo fratello e colleghi 
Claudio Malfitano

La storia

«Padova non può restare senza panzerotti», ha pensato Enrico Bortolami. E nonostante la Puglia sia lontana 800 e più chilometri, l’ex dipendente di “daPrette” non si è accontentato della Naspi: assieme al fratello ha deciso di lanciare una nuova attività sul modello di quella che prima gli dava lavoro e che poi è fallita per problemi finanziari. Nasce così “Porta Portello - portami via”, che lunedì aprirà i battenti con l’inaugurazione, dalle 18 alle 22, e un assaggio gratuito di panzerotti. Non basta, perché nella sua avventura imprenditoriale Enrico ha coinvolto un altro ex collega: Samuele Brancaccio, che era alla cassa del “daPrette” di via Dante e che adesso gestirà un nuovo punto vendita (stavolta si chiamerà “Porta Porteo”) a Mirano, nel Veneziano.

L’idea in periodo post covid

C’è da dire che anche l’ex titolare Davide Prette ha sostenuto il salto imprenditoriale dei suoi ex dipendenti, con consigli e suggerimenti.

«I panzerotti sono un prodotto vincente: ottimi come street food nella loro semplicità. Io mi diverto a prepararli e a “inventarli” – racconta Enrico Bortolami – All’inizio pensavo di aprire solo un laboratorio di produzione. Però poi io e mio fratello abbiamo capito che non era possibile lasciare una piazza come Padova scoperta, e ci siamo tuffati nell’avventura di aprire un negozio tutto nostro. Spero sia il primo di molti, siamo pieni di energia e voglia di fare».

L’obiettivo a medio termine è moltiplicare i negozi e creare un franchising, per questo è sceso in campo il fratello di Enrico, Luca Bortolami, manager trentenne in un’azienda. E, paradossalmente, è stata la pandemia ad accelerare la decisione di mettersi in proprio, assieme alle difficoltà economiche della vecchia attività.

trenta differenti varietà

I due fratelli ci hanno messo dieci mesi per poter aprire, date anche le lungaggini burocratiche dovute al Covid. Ora però sono pronti con i loro e hanno assunto anche tre dipendenti.

Cosa si potrà trovare, quindi, dal 21 giugno a “Porta Portello”? Una scelta, a prezzo più che popolare (dai 2,50 ai 4 euro), tra trenta panzerotti presenti nel menu fisso, dolci e salati, ai quali si aggiungono due proposte stagionali: per questa estate ci sarà il panzerotto con pomodoro, mozzarella di riso e caponata di tonno, mentre il prossimo inverno la combinazione da provare è pomodoro, patate, cavolo nero, lardo, castagne e stracchino.

Tutte ricette selezionate da Enrico con ingredienti semplici e tradizionali tra cui molti dop, come il cipollotto di Nocera, la cipolla di Tropea, il pistacchio di Bronte. Il negozio del Portello ha deciso di utilizzare anche i diversi servizi di delivery, per consegnare a casa il cibo. E si è affiliata alla piattaforma contro lo spreco alimentare “Too good to go”. —



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