Porto Viro, strage nella caserma dei carabinieri Morto il comandante, la moglie e un altro militare Il colonnello: "Attimo di follia senza giustificazioni"

Tragedia in provincia di Rovigo: ancora tutta da chiarire la dinamica degli eventi. Sembra che un appuntato abbia aperto il fuoco contro il suo superiore, uccidendo anche la moglie e togliendosi infine la vita. L'aggiornamento in tempo reale

PORTO VIRO. Tragedia nel pomeriggio nella caserma dei carabinieri di Porto Viro, in piazza Matteotti, in provincia di Rovigo. Un militare ha aperto il fuoco contro un altro carabiniere e contro una donna, uccidendoli, e poi si è suicidato. Tra le vittime c’è anche il comandante della stazione. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei tre. Al momento non sembra ci siano altri feriti.

Ore 22.27: Un colpo di pistola al suo comandante, un altro alla moglie e l’ultimo per sè: sono i tre colpi, tutti alla testa, esplosi con la pistola di ordinanza che l’appuntato Renato Addario, 50, ha usato spietatamente, come un’esecuzione, contro il maresciallo Antonino Zingale, 49 anni, la moglie di questi, Ginetta Giraldo, 51, e poi per uccidersi. Erano le 15.26 di oggi pomeriggio quando i cinque militari della stazione dei carabinieri di Porto Viro hanno sentito l’eco degli spari e si sono catapultati all’esterno. Davanti ai loro occhi tre corpi senza vita riversi sul selciato del cortile. Non hanno potuto fare niente, impotenti davanti a quella tragedia assurda. Impotenti come Ginetta Giraldo che era indaffarata in alcuni lavori di giardinaggio nell’aiuola della caserma, sul lato sinistro dello stabile, quando ha visto passarle accanto, a passo sostenuto, l’appuntato che aveva lasciato il suo posto di piantone. Poco dopo ha udito uno scoppio secco ed è corsa con l’affanno sul retro dove ha visto il corpo del marito a terra, dietro l’auto di servizio che l’uomo stava pulendo con aspiratore. La donna non ha fatto però in tempo ad avvicinarsi al coniuge: è stata anch’essa raggiunta alla testa da un proiettile. Subito dopo Addario si è tolto la vita stramazzando a terra a fianco al corpo della moglie del suo comandante. Un raptus omicida che, al momento, non trova una risposta anche se, pare, ci fossero tra i due uomini rancori che covavano da anni. «Approfondiremo cosa ha potuto determinare un simile lutto», ha detto il gen. di brigata Sabino Cavaliere, comandante dei carabinieri del Veneto, aggiungendo che «nulla lasciava presagire una simile tragedia». Erano due stimati militari dentro e fuori la caserma. non sa dare un perchè nemmeno il sindaco di Porto Viro, Geremia Gennari, secondo il quale quello che è accaduto «è una tragedia immane, un tornado. Siamo sbigottiti e non crediamo a quello che è successo. Ho sempre un visto un clima sereno, cameratesco in caserma e mai un segnale di qualche disagio». A Porto Viro, un comune di poco più di 14.000 abitanti, il terzo per importanza del Polesine, a una trentina di chilometri dal capoluogo, molti non nascondono che c’era segni di una sorta di ruggine nei rapporti tra i due. Nessuno, però, si sarebbe mai aspettato un epilogo così tragico. Il maresciallo Zingale, da 21 al comando della stazione dell’Arma, era in licenza da alcuni giorni, pare per un lutto in famiglia (sembra per la morte del suocero) e avrebbe preso servizio tra un paio di giorni. Nel passato era stato coinvolto in una vicenda di molestie legata a presunti tentativi di baci denunciati da una donna che però si è conclusa con la piena assoluzione «perchè il fatto non sussiste». Viveva con la moglie in un appartamento sopra la caserma e la coppia aveva due figli: Simone, 21, che studia presso il corso di laurea di radiologia, e Alice, 26, che invece lavora come commessa di un supermercato di Porto Viro. L’appuntato abitava accanto la caserma, era sposato ed aveva un figlio di 12 anni. Due famiglie ora nel lutto chiuse a chiedersi il perchè di questa follia. Una risposta forse potrebbe arrivare scavando a fondo nei rapporti tra i due colleghi di lavoro. Nessuno a porto Viro si ha ricordo di un fatto di cronaca di questo genere in paese e nell’area vicina. Per tutta la giornata decine di persone si sono accalcate nella piazza prospiciente la caserma, delimitata da un cordone di sicurezza e presidiata dai militari dell’Arma che hanno tenuto per tutto il pomeriggio discretamente lontano i curiosi.

Ore 21.23: Una prima ricostruzione dei fatti dice che l’appuntato, che abitava in uno stabile poco lontano dalla caserma, è entrato nel cortile della caserma attraverso un ingresso sul retro dell’edificio e lì si è avvicinato al comandante della stazione e fatto fuoco mirando alla nuca del superiore. Il proiettile, da così breve distanza, non ha dato scampo a Zingale. La detonazione ha messo in allarme la moglie del comandante, non è neppure da escludersi che affacciandosi da una finestra dell’abitazione di servizio abbia visto il corpo del marito riverso per terra. Certo è che la donna è arrivata in cortile ma fatti pochi passi è stata colpita a morte anche lei. Ancora qualche attimo e l’appuntato Addario a quel punto ha diretto l’arma d’ordinanza contro il proprio viso ed ha fatto fuoco: morte istantanea anche per lui. In brevissimo tempo sono sopraggiunti altri carabinieri che erano al lavoro in caserma, inutili i tentativi di soccorso per i tre a terra. Antonino Zingale, comandante dal 1991, era conosciuto e stimato. Era stato anche al centro di una brutta storia in cui veniva accusato di violenza sessuale, per la quale di recente era stato però pienamente scagionato. Era conosciuto anche l’appuntato Addario, che stamattina era stato visto in giro per commissioni nella cittadina ed era apparso sereno, ovvero nulla faceva certo presagire a una tragedia. Gli investigatori stanno quindi cercando di capire cosa possa essere avvenuto, e forse in modo diretto tra i due carabinieri, nell’intervallo di ore che ha preceduto la strage in caserma e che ha scosso la comunità di Porto Viro. Domani il sindaco Geremia Giuseppe Gennari convocherà d’urgenza la giunta comunale e valutare la dichiarazione di lutto cittadino.

Ore 20.14: Sono chiusi nel silenzio i carabinieri della stazione di Porto Viro, dove oggi pomeriggio si è consumato la tragedia del duplice omicidio-suicidio. Per diverse ore, dopo che si era diffusa la notizia di quanto successo nel cortile sul retro della caserma, vicino all’edificio si sono raccolte decine di persone, tenute lontano da un cordone di sicurezza presidiato da militari dell’Arma. L’appuntato Renato Addario, sposato, abitava poco lontano. Il maresciallo Antonino Zingale era molto conosciuto ed apprezzato in paese. Il sindaco ha più volte ricordato che «nessuno crede a quello che è successo. Sono andato tante volte in caserma e non ricordo di aver visto uno sguardo di sofferenza, qualche problema quando l’appuntato era chiamato dal comandante». Qualcuno ha anche ricordato come Zingale fosse uscito a testa alta, a dimostrazione della sua integrità e del suo impegno per il ruolo che copriva da tanti anni a Porto Viro, da una vicenda di presunti tentativi di baci denunciati da una donna nel 2008. Una storia che si era conclusa con la totale assoluzione del sottufficiale perchè il fatto non sussiste ed era invece scattata l’ipotesi di calunnia per la donna. Una accusa contro il maresciallo a cui nessuno aveva mai creduto, tanto che Zingale era sempre rimasto al comando della stazione polesana.

Ore 20:  Il comandante Antonino Zingale è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca dall’appuntato Renato D’Addario. È uno dei particolari che emergono dalle indagini sulla tragica vicenda di Porto Viro (Rovigo). Nella caserma sono al lavoro i carabinieri, compresi quelli del Ris, per fare chiarezza sull’omicidio del comandante Antonino Zingale e di sua moglie Ginetta Giraldo. L’omicida, l’appuntato Renato D’Addario, dopo aver ucciso i coniugi, si è sparato ed è morto. Secondo una prima ricostruzione, l’appuntato, che abitava poco lontano dalla caserma, è arrivato da un’entrata sul retro nel cortile della caserma dove il comandante stava lavando l’auto. Ha puntato la pistola alla nuca del suo superiore e ha fatto fuoco. È arrivata di corsa la moglie di Zingale e l’omicida ha colpito anche lei. Poi, puntandosi la pistola in faccia, D’Addario si è suicidato. Pochi secondi dopo sono accorsi i colleghi allertati dal rumore degli spari. Sul movente restano molti dubbi. Si tende ad escludere il motivo passionale, ma pare anche che i rapporti tra l’appuntato e il suo superiore fossero ottimi.

Ore 19.29: Le circostanze del fatto, avvenuto dopo le 15,30 nel cortile retrostante la caserma, sono poco chiare, oscuro il movente anche se si tende ad escludere un gesto passionale. «Quelle che stiamo raccogliendo - ha spiegato il sindaco Gennari - sono tutte voci ufficiose che trapelano dalla caserma». Poi Gennari parla di Zingale che era comandante a Porto Viro dal 1991 e che abitava con la moglie nell’alloggio adiacente alla caserma. Zingale lascia due figli (un maschio e una femmina); anche D’Addario lascia una famiglia, l’appuntato, anche lui conosciuto nella piccola città polesana, abitava a cento metri dalla caserma. «Zingale non era solo un conoscente - racconta Gennari - ma anche un amico e un punto di riferimento. Per qualsiasi problema mi rivolgevo a lui, era affidabile e preciso. Non era legato solo a noi amministratori, ma anche ai cittadini che lo conoscevano tutti». Sulle cause della tragedia non si sa nulla: escluso un movente passionale, si continua a parlare di raptus di follia, anche la dinamica del doppio omicidio resta confusa. Nessuno in caserma si era accorto di nulla se non quando si sono uditi gli spari che hanno squarciato la tranquillità della cittadina.

Ore 19.20: Il maresciallo Antonino Zingale, 49 anni, è stato ucciso mentre stava lavando l’auto nel cortile sul retro della caserma, a Porto Viro. Probabilmente non si è neanche accorto che alle sue spalle era sopraggiunto con intenzioni omicide l’appuntato Renato Addario, 50 anni. La moglie del comandante, Ginetta Giraldo, 51, al momento dell’uccisione del marito stata facendo dei lavori di giardinaggio. Tra le diverse ipotesi per dare un perchè al duplice omicidio-suicidio possibili dissapori maturati negli ultimi tempi tra comandante e appuntato. Al momento, però, non ci sarebbero elementi certi.

Ore 19.07: «È un lutto per l’Arma»: così il generale di brigata, Sabino Cavaliere, comandante dei Carabinieri del Veneto, ha commentato la tragedia di Porto Viro (Rovigo), dove un appuntato si è ucciso dopo aver ammazzato con la pistola di ordinanza il suo comandante e la moglie di quest’ultimo. «Esprimiamo il nostro dolore ai familiari e siamo vicini a loro - ha aggiunto l’alto ufficiale -. Approfondiremo cosa ha potuto determinare un simile lutto. Non era una disgrazia annunciata - ha sottolineato - e nulla lasciava presagire una simile tragedia». Cavaliere ha poi evidenziato che sia il comandante della stazione di Porto Viro che l’appuntato «erano persone conosciute e stimate dalla popolazione e il loro stato di servizio di entrambi erano su alti livelli».

Ore 18.43: Le vittime dell’omicidio-suicidio avvenuto nel pomeriggio nella caserma dei carabinieri a Porto Viro, oltre al maresciallo Antonino Zingale, sono l’appuntato Renato Addario e la moglie del comandante, Ginetta Giraldo. L’appuntato, sempre secondo una prima ricostruzione, sarebbe entrato in caserma passando per un ingresso secondario e si sarebbe subito recato verso il cortile sul retro, dove c’erano il maresciallo assieme alla moglie. Una volta lì, ha sparato prima al comandante e poi ha rivolto l’arma contro la donna che si trovava a una trentina di metri di distanza e stava correndo verso il coniuge a terra. Poi si è ucciso sparandosi alla testa. Non è ancora chiaro quanti colpi siano stati esplosi e restano senza perchè al momento le ragioni del folle gesto.

Ore 18.27: L’omicida avrebbe sparato alle spalle colpendo alla testa il comandante, poi ucciso la moglie e infine si sarebbe tolto la vita. A ricostruire per sommi capi quanto accaduto a Porto Viro è il sindaco Geremia Giuseppe Gennari, dopo aver parlato con gli investigatori. Il primo cittadino si è recato davanti alla caserma dove è avvenuto il duplice omicidio e il suicidio ma è rimasto all’esterno perchè sono ancora in corso i rilievi scientifici, in particolare nel cortile retrostante la stazione dei carabinieri, teatro della vicenda.

Ore 17.55: Secondo notizie fornite dal sindaco di Porto Viro, Germia Giuseppe Gennari, l’appuntato omicida si chiamava Renato D’Addario, la moglie del comandante Antonino Zingale, si chiamava Ginetta Giraldo. La caserma è attualmente chiusa, nessuno può entrare a parte gli inquirenti. Fuori, tra la folla incredula, anche il sindaco Gennari.

Ore 17.52: Davanti alla caserma una folla: quasi tutti i cittadini di Porto Viro vogliono sapere cosa è successo. Antonino Zingale, comandante dal 1991 era conosciuto e stimato, era stato al centro di una brutta storia in cui veniva accusato di violenza sessuale, storia per la quale era stato pienamente scagionato di recente. Conosciuto anche l’appuntato omicida che stamattina era stato visto in giro per commissioni nella cittadina in un clima di serenità che non faceva certo presagire a una tragedia.

Ore 17.44: La sparatoria, secondo le prime voci tutte da confermare, è avvenuta nel cortile della caserma dove il maresciallo Antonino Zingale stava lavando la macchina. Ad un certo punto è sopraggiunto un appuntato che ha puntato la pistola sul comandante della stazione e lo ha ucciso. Gli spari hanno attirato l’attenzione della moglie del comandante che stava in casa ed è accorsa nel cortile. L’omicida a quel punto ha rivolto la pistola alla donna e l’ha colpita a morte a sua volta. Quindi, sempre con la stessa pistola, si è suicidato. Questi i fatti secondo le prime testimonianze. Completamente oscure le cause del raptus omicida: si tende ad escludere una storia passionale, si parla esclusivamente di momento di follia, come ha evidenziato il comandante provinciale dei carabinieri (facente funzione) di Rovigo Enrico Mazzonetto.

Ore 17.29: È stato un appuntato della caserma dei carabinieri di Porto Viro (Rovigo) ad aprire il fuoco, verso le 15,30 di oggi contro il comandante della stazione, il maresciallo Antonino Zingale. Il comandante è morto, l’appuntato ha colpito anche la moglie di Zingale uccidendola. Quindi, secondo le prime ricostruzioni, si è puntato l’arma contro e si è ucciso. In caserma, nella centrale piazza Matteotti, si sta recando il sindaco di Porto Viro, Geremia Giuseppe Gennari, che conferma le prime notizie sulla vicenda. «Per ora non so molto - ha raccontato - vado sul posto e cercherò di capire. Non so perchè possa essere successa una cosa del genere. Non conosco la motivazione dell’accaduto». Nella stazione sarebbero in servizio una decina di militari.

Ore 17.10: «Ero già sindaco, 21 anni fa, quando Antonino Zingale diventò il comandante della stazione Carabinieri e in questi anni avevo consolidato con lui un rapporto di stima, trasparenza e collaborazione». È ancora stupefatto per quanto accaduto il sindaco di Porto Viro, Geremia Giuseppe Gennari. La notizia della morte del comandante, di sua moglie e di un militare della caserma ha fatto in brevissimo tempo il giro della città polesana, suscitando stupore e sgomento. «Era sempre presente - ricorda il sindaco - negli incontri istituzionali e non». Un comandante, aggiunge, «benvoluto dalla popolazione».

Ore 17.09: «Un attimo di follia, un gesto folle che non ha alcuna giustificazione». Così il tenente colonnello Enrico Mazzonetto, comandante provinciale di Rovigo facente funzioni, parla dell’omicidio-suicidio avvenuto in caserma. «Resta una profonda amarezza - prosegue - nei colleghi carabinieri delle vittime e in tutti c’è una priorità comune: stare vicino alle due famiglie e dare il massimo conforto e sostegno ai familiari».

Ore 16.59: C’è anche il comandante della caserma di Porto Viro, Antonino Zingale, tra le vittime della sparatoria avvenuta questo pomeriggio proprio all’interno dell’edificio dell’Arma. L’uomo era al comando della caserma di Porto Viro dal 1991. Ad uccidere lui e la moglie sarebbe stato un appuntato, che poi si è suicidato.

Ore 16.55: Le vittime sono ancora all’interno della caserma e sul posto sta arrivando la scientifica per i rilievi. La donna uccisa sarebbe la moglie del comandante della caserma.

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