Posta, scatta la consegna a giorni alterni anche a Padova

PADOVA. È stato deciso a livello nazionale: a partire da aprile anche a Padova e nei paesi della provincia la corrispondenza di Poste Italiane verrà consegnata a domicilio un giorno sì e uno no.Tale distribuzione, decisa dall'Unione Europea ed avallata anche dall’Agcom, interesserà tutt’Italia: lunedì 8 febbraio è cominciata in Emilia Romagna e a Ferrara e Ravenna il recapito dei portalettere in centro è sceso, rispettivamente, da 59 a 40 zone e da 99 a 69. In Veneto il taglio al recapito è già operativo, seppur in fase sperimentale, in alcuni Comuni. Da ottobre, infatti, la posta viene consegnata a giorni alterni ad Occhiobello e Castelmassa, in provincia di Rovigo, a Bassano del Grappa e a Tezze sul Brenta in provincia di Vicenza e a Pieve di Cadore e nel Feltrino nel Bellunese.
Nei giorni in cui Poste Italiane sta decidendo come applicare in città e nei 103 Comuni della provincia, il sistema di recapito a giorni alterni, prendono posizione i sindacati di categoria. «La Failp-Cisal è totalmente contraria alla consegna della posta solo tre volte alla settimana, secondo il progetto che partirà ad aprile», dicono Marcello Caravello e Lucio Ceccarello, rispettivamente segretario regionale e provinciale, «La sperimentazione in corso nei Comuni dove il recapito alternato è già in atto sta dimostrando che tale scelta è totalmente sbagliata. La qualità del servizio si abbasserebbe notevolmente e Poste Italiane rischierebbe di perdere clienti preziosi». La coordinatrice dei Cub-Poste: «Oltre ad abbassare la qualità del servizio alla clientela, il dimezzamento del recapito costituerebbe una ferita mortale per tutta la categoria, 200 portalettere solo in città», osserva Lorenza Favaro, «L’azienda ci ha già comunicato che non ci saranno licenziamenti. Ma questa vaga promessa non ci basta. Temiamo la formazione di nuovi esodati ed esuberi anche a Padova». Più articolato il giudizio del segretario provinciale della Cgil del settore: «Anche noi della Cgil siamo molto critici nei confronti di quello che è stato deciso sia dall’Unione Europea che dal governo e da Poste Italiane, ma, per fortuna, le decisioni non sono ancora definitive», sottolinea Silvestro Nardone, «Questo perché Padova potrebbe essere considerata città metropolitana e, quindi, potrebbe conservare la distribuzione attuale della corrispondenza. Anzi il servizio, con le nuove regole, potrebbe essere addirittura potenziato. Una cosa deve essere chiara: in qualsiasi caso i quotidiani, gli atti giudiziari e le altre lettere prioritari saranno sempre essere recapitati ogni giorno e non a giorni alterni».
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