Prelevava i soldi dai conti correnti dei clienti: bancaria a processo

MONSELICE. Era considerata una bancaria brava e pure simpatica. In ufficio come fra i clienti. Chissà per quanto tempo quella ragioniera, così in gamba allo sportello, era stata altrettanto svelta nell’infilare “le mani” (si fa per dire) nei conti di più di qualche cliente?
Uno di loro non ha esitato a denunciarla, dopo aver segnalato al direttore della Cassa di Risparmio del Veneto (filiale di Monselice) che il suo conto era stato alleggerito. E proprio da Ilenia Toniolo, 38 anni residente a Monselice in viale Della Repubblica, la ragioniera-modello che ora finirà a processo per rispondere dell’accusa di appropriazione indebita continuata e aggravata (per aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera) e di falso in scrittura privata, sempre con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro, cioè i prelievi di soldi.
Quanti? Ben 42.200 euro, almeno per quanto riguarda un autista sessantenne della zona dei Colli che è stato già risarcito dall’istituto di credito. E che sembra non essere l’unica vittima della donna, prima sospesa e poi licenziata in tronco dalla Cassa di Risparmio del Veneto.
È nel luglio del 2013 che l’uomo si accorge come il suo conto risulti quasi dimezzato. Si rivolge a un’impiegata, diversa da Toniolo che solitamente lo seguiva, e chiede una verifica dei conti da lui gestiti. Con grande sorpresa viene informato che, nell’arco dell’ultimo anno, molti prelievi sono stati effettuati grazie a un secondo bancomat di cui lui non ha mai né chiesto né autorizzato l’uso. Eppure in calce al contratto di emissione (la richiesta della nuova tessera) risulta la “sua” firma.
L’uomo sollecita un urgente incontro con il direttore per informarlo dell’accaduto. Tutta la movimentazione di denaro che lo riguarda viene monitorata. Così si scopre che la firma a lui attribuita è, in realtà, falsa. E che dal suo conto l’impiegata Toniolo ha messo a punto decine di prelievi per la somma complessiva di 38.500 euro, mentre 3.700 euro sono stati fatti sparire dal conto della madre di cui l’uomo era il tutore. Madre che, nel frattempo, è morta l’1 maggio 2012. Sospesa e sottoposta a procedimento disciplinare, l’impiegata è stata licenziata.
Nel frattempo si sarebbero rivolti alla banca altri correntisti, tra loro un pensionato che avrebbe perso tutti (o quasi) i suoi risparmi. La banca avrebbe risarcito tutti, a patto che non divulgassero alcuna informazione sull’accaduto. Ma intanto la denuncia presentata dal sessantenne (difeso dall’avvocato Marilena Bertocco) è finita in procura sul tavolo del pubblico ministero Francesco Tonon che ha delegato gli accertamenti alla squadra di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle.
L’inchiesta si è chiusa e il pm ha citato direttamente a processo, davanti al tribunale di Padova, la ragioniera Ilenia Toniolo (difesa dall’avvocato Carlo Canal): prima udienza l’11 novembre prossimo.
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