Presepi viventi e statue mobili: la Natività anima le parrocchie del Padovano

Maria che tende le braccia verso la culla e prende il bambinello in braccio, i Re Magi che arrivano camminando davanti alla grotta dopo aver seguito la stella cometa, sono solo alcune delle scene che si possono vedere nelle rappresentazioni dei presepi viventi, che in realtà sono sempre meno, a causa soprattutto della pandemia, che ha interrotto il ciclo di alcuni eventi della tradizione, basti pensare ai famosi presepi viventi di Pontelongo e San Pietro in Gu. Fortunatamente, per chi ama rivedere le scene della natività, restano alcuni appuntamenti importanti.
Continua il presepe vivente di Codevigo, che segue i passi di San Francesco d’Assisi, il primo a ricreare la natività nel 1223. La Greccio di un tempo viene ricreata in un’area di circa 700 metri quadri vicino al patronato della parrocchia, dove si ritrovano circa 100 figuranti per dare vita a un borgo con le botteghe artigiane, in un percorso che culmina alla capanna della Natività.
Le rappresentazioni si sono susseguite durante le feste, e sabato ci sarà una giornata speciale: nel pomeriggio, verso le 14.30, arriveranno i Magi a cavallo e, alle 18, ci sarà la fiaccolata con tutti i figuranti al campo sportivo, dove accenderanno il tradizionale falò dell’Epifania con fuochi d’artificio. Il presepe di Codevigo farà l’ultima rappresentazione il 14 gennaio.
Ha risposto all’appello delle festività anche il presepe vivente della parrocchia della SS. Trinità Codiverno di Vigonza, che in questa edizione mette al centro il team della chiamata seguendo il titolo “ChiAmati per nome!”. I prossimi appuntamenti sono sabato e domenica, e poi il 14, 21 e 28 gennaio dalle 15 alle 18.
Non è vivente ma si muove il presepe di Villa del Conte che accoglie 80 statue che, divise in 18 scene, raccontano dal peccato originale di Adamo ed Eva alla Natività, dalla fuga in Egitto fino alla vita di Gesù adolescente e al primo miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. Il presepe viene allestito in uno spazio di 500 metri quadri, da visitare fino a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30.
Non sono le statue a muoversi, ma i visitatori sono invitati a seguire il percorso “Seguendo la stella: Greccio e Padova”, ideato alla Basilica del Santo di Padova, come gemellaggio tra le due città: Greccio e Padova. Si parte nella cappella di San Francesco del complesso basilicale con il presepe proveniente dal Museo dei Presepi di Greccio.
Nel 2022 quest’opera a grandezza naturale, realizzata dal professor Francesco Invidia e allestita dai presepisti grecciani, venne ospitata nel Palazzo del Quirinale. Si prosegue nella cappella delle Reliquie con “Pane vivo disceso dal cielo”, dei presepisti padovani Mauro Marcato e Nicolò Celegato, per arrivare al presepio tradizionale popolare nella Cappella di Santa Caterina, ambientato in Veneto.
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