Presidio dei lavoratori alla Busatta & Cecchin

ROVOLON. Ieri mattina, un gruppo di autisti della ditta di autotrasporti per conto terzi Busatta & Cecchin si sono ritrovati negli immediati paraggi dei cancelli della sede in via del Lavoro 54 a Bastia, per installare un gazebo circondato dalle bandiere rosse del sindacato Slai Cobas. Nel piazzale dell’azienda, si notavano parcheggiati in fila i bilici e gli autoarticolati Mercedes, Scania e Man. Il presidio organizzato dalla Federazione autisti operai dei Cobas rimarrà giorno e notte, come protesta per le mensilità non corrisposte.
Il sindacalista Paolo Dorigo conferma che giovedì alle 9.30 ci sarà un incontro in Provincia, e che la stessa azienda ha inviato la richiesta di cassa integrazione straordinaria. Fuori dal luogo della riunione, attenderanno gli sviluppi i lavoratori interessati.
Nel comunicato steso dall’organizzazione sindacale il 29 marzo scorso, si parla di «una realtà quasi esclusivamente dedita al carico, allo scarico, alla consegna e alla conduzione di rimorchi adibiti al trasporto di merci in genere già dentro ai container o alle casse delle ditte. I lavoratori, un’ottantina, non riescono a capire come mai i proprietari abbiano deciso di interrompere gli appalti con la Fercam, che pagava regolarmente i servizi, e con l’Arcese, che ultimamente tradiva qualche ritardo, e sostengono che la situazione della ditta non è così tragica come dicono i coniugi titolari».
La versione di Renato Cecchin: «Abbiamo avviato la sospensione dell’attività, e la contestuale vendita dei mezzi aziendali per mettere a posto le posizioni di lavoratori e fornitori. Per ripartire, basterebbe che le banche aprissero una linea di credito di 15 milioni di euro, ampiamente coperta dalla capitalizzazione aziendale».
Piergiorgio Di Giovanni
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