Primo Maggio, la Cgil mette il veto: «I bus non corrono»

Incontro tra sindacati e azienda: stop degli autisti alla proposta del lavoro volontario. «Sennò sarà sciopero»
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NUOVI ORARI AUTOBUS, STAZIONE
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PADOVA. La Cgil ha messo il veto: niente bus il Primo Maggio. Come succede da 35 anni, in base ad un accordo sindacale sottoscritto ai tempi dell’Acap, gli autisti di BusItalia (sia quelli del servizio urbano e suburbano dell’ex Aps Holding, sia i colleghi dell’extraurbano ex Sita Nord), non andranno al lavoro la domenica del Primo.

È quanto emerso martedì sera, al termine del lungo incontro che i delegati delle Rsa (i sindacalisti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil e Faisa Cisal) hanno tenuto ieri con i vertici aziendali nella sede di via del Pescarotto. In realtà nell’incontro, programmato da oltre una settimana, si sarebbe dovuto parlare solo di ferie, inidonei e turni; era scontato che si parlasse anche della volontà del Comune (proprietario del 45% delle azioni), che ha già sollecitato BusItalia a correre anche durante la giornata della Festa dei Lavoratori, seppure con un servizio ridotto e, probabilmente affidato ai volontari. «Apprendiamo con soddisfazione che la Cgil ha messo il veto una volta per tutte sul Primo Maggio», sottolinea Stefano Pieretti, «Speriamo che il sindacato guidato da Andrea Castellan mantenga questa posizione sino alla Festa del Lavoro. I Cobas, Sls e Gbs sono compatti più di prima. Il diritto di restare a casa il Primo Maggio non si tocca. La proclamazione dello sciopero per l’altra domenica è definitiva. Se scatterà l’ordine di servizio per il lavoro obbligatorio, nessuno andrà a lavorare dalle 16 alle 20».

Intanto il consigliere comunale Antonio Foresta si schiera a fianco degli autisti, che non hanno alcuna intenzione di guidare il tram ed i bus il Primo Maggio. «Il sindaco fa male a non rispettare l’autonomia del sindacato e degli autoferrotranvieri», osserva Foresta, «In città tutti hanno il diritto di festeggiare il Primo Maggio. Se, alla fine delle trattative in corso, la dovesse spuntare l’azienda, naturalmente sollecitata dall’amministrazione comunale, sarebbe giusto programmare solo un servizio striminzito, utilizzando gli autisti su base volontaria».

 

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