Prodi a Padova attacca la Merkel: «Danneggia l’Europa»
PADOVA. Romano Prodi ha tenuto una lezione su “Dove va l’Europa” oggi pomeriggio nell’aula delle conferenze dell’Università di Padova. L’ex presidente della Commissione ha messo in guardia dal rischio di un voto antieuropeo alle prossime elezioni per il Parlamento di Strasburgo. «Questo rischio è molto forte in Italia, Francia, Spagna - ha detto il Professore nella conferenza stampa prima della lectio al Bo -, non in Germania dove la Merkel ha fatto propri durezza e populismo che altrove sono prerogativa delle opposizioni». Duro l’attacco alla politica della Cancelliera tedesca: «Danneggia gli altri partner europei» ed è un «freno oggettivo allo sviluppo, alla crescita e alla lotta alla disoccupazione». Prodi ha aggiunto che «l’unica alternativa è un asse fra Francia, Italia e Spagna, capace di condizionare la Germania e imporre una diversa politica economica».
Per il fondatore del Pd un altro problema è oggi l’«euro fortemente sopravvalutato: la sua quotazione corretta sarebbe 1,1 o 1,2 sul dollaro, mentre oggi siamo a 1,4».
Per Prodi la disoccupazione «è un problema tremendo e non è detto che la ripresa possa essere risolutiva perché le nuove tecnologie riducono la forza lavoro».
Nessuna dichiarazione sulla politica interna se non un paio di battute dedicate alla Lega Nord. Sull’alleanza con il Front Nationale di Marine Le Pen Prodi ha detto che «l’unico collante è l’antieuropeismo, per il resto i due partiti sono obiettivamente diversi». E sul referendum per l’indipendenza ha risposto «roba veneta» eludendo la domanda.
E non poteva mancare un pensiero per la morte di Claudio Abbado: «Sono molto addolorato. Il maestro lo conoscevo abbastanza bene, tra l'altro eravamo vicini di casa. A parte il fatto che è stato un grande, ha anche avuto un'enorme funzione nell'educazione musicale dei giovani - ha aggiunto -. Aveva creato veramente dei giovani talenti e aveva fatto della musica anche un fatto umano, non solo culturale. L'avevo visto l'ultima volta molto sofferente».
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