Progetto "Cina per Abano", Luca Claudio ancora nei guai

Il gip Brunello ha deciso di indagare ancora sul conto dell’ex sindaco Luca Claudio L’assessore Bano: «Stiamo valutando di costituirci parte civile come Comune»
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - LUCA CLAUDIO CONDOTTO IN CARCERE
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - LUCA CLAUDIO CONDOTTO IN CARCERE

ABANO TERME. Dopo aver ammesso lunedì in aula di aver intascato due tangenti pari a 160 mila euro da due ditte, non finiscono i guai per l’ex sindaco di Abano e Montegrotto Luca Claudio. Ora a “spaventare” l’ex primo cittadino, a capo della cosiddetta “tangentopoli delle Terme” è quello che è diventato famoso come “Progetto Cina”.

Il 2 maggio scorso il pm Sergio Dini aveva chiesto l’archiviazione ma il gip Margherita Brunello non ha accolto la richiesta del pm e ha deciso di andare avanti per capire dove siano realmente finiti i 175 mila euro investiti dai Comuni di Abano e Montegrotto per promuovere le terme in Cina.

Un progetto, contestato da più parti, che era costato 175 mila euro (130 mila euro a carico del Comune di Abano, 45 mila a carico invece del Comune di Montegrotto). Ebbene, pare che nessun cittadino cinese abbia prenotato negli alberghi di Abano e di Montegrotto. Adesso gli investigatori stanno indagando sul progetto del mercato cinese votato il 12 giugno 2014 dal consiglio direttivo del Consorzio Terme Euganee. Un progetto affidato alla società Anmin srl, il cui amministratore unico era la giovane orientale Anmin Peng, che pare non avesse esperienze nel settore turistico. Per il 19 luglio, alle 13.45, è stata fissata la prima udienza del processo a carico di Luca Claudio e Anmin Peng.

«Abbiamo dato l’incarico all’avvocato Brenna di studiare gli atti e di capire se sia il caso come Comune di costituirsi parte civile», spiega l’assessore agli Affari legali, Gian Pietro Bano. «A noi non interessa tanto come sia finito il progetto e i risultati, perché un progetto può anche fallire, ci preme sapere come sono stati utilizzati quei soldi».

L’altra spada di Damocle per Claudio è il processo sulle presunte tangenti relative alla bonifica della discarica di via Guazzi, a Giarre, che avrebbe coinvolto due ex dipendenti comunali (l’ex capo dell’ufficio Tecnico Maurizio Spadot e l’ex responsabile dell’ufficio Ambiente Guido Granuzzo) e la ditta P. In questo caso l’udienza è stata fissata per il prossimo 16 luglio. Una bonifica che avrebbe dovuto portare il Comune di Abano ad investire la somma di 3,2 milioni di euro, derivanti da un finanziamento regionale. —


 

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