Progetto pilota di teleriscaldamento alla scuola Manzoni
Il sindaco di Abano: «Abbatteremo i costi di esercizio utilizzando fonti meno inquinanti per una città più green»

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ABANO TERME. La scuola elementare Manzoni di Abano sarà riscaldata dall’anno prossimo tramite lo scambio di calore e non più con le metodologie classiche. L’ambizioso traguardo è stato posto in essere dall’amministrazione comunale che, per la Manzoni, ha stanziato nel bilancio del 2018 l’ingente somma di 450 mila euro.
«Soldi che serviranno per l’adeguamento antisismico del plesso scolastico, ma anche per sviluppare il progetto di teleriscaldamento», spiega il sindaco Federico Barbierato. «Abbiamo le idee chiare sul da farsi, in quanto abbiamo già capito che la scuola si potrà riscaldare con il sistema dello scambio di calore e quindi senza l’utilizzo delle acque reflue. Questo renderà gli interventi molto più veloci e il progetto quindi potrà prendere corpo già in estate. L’uso dello scambio di calore consente un risparmio medio di almeno il 25% sul costo attuale».
Quello sulla Manzoni non sarà un intervento isolato. In questi giorni infatti l’amministrazione ha approvato con una delibera di giunta l’atto di indirizzo per la riqualificazione energetica e la manutenzione degli impianti termici degli edifici comunali. «Abbiamo di recente calcolato le spese che il Comune deve sostenere per riscaldare con le normali caldaie gli edifici di propria proprietà, comprese le scuole», rivela il primo cittadino. «Abbiamo calcolato che ogni anno l’ente viene a spendere una somma di poco inferiore ai 200 mila euro. Il nostro intento è cercare di abbattere quel costo e di arrivare ad un utilizzo di fonti di calore meno inquinanti, che facciano di Abano una città sempre più
green
. Quindi abbiamo disposto una ricognizione sugli edifici di proprietà comunale per studiare nuove forme di riscaldamento». Sono tre le strade che si possono percorrere secondo l’amministrazione. «La prima è la sostituzione delle caldaie, che sono ormai vecchie ed obsolete, con quelle di ultima generazione che consentono di abbattere i costi sensibilmente. La seconda via perseguibile è incappucciare gli edifici. La terza e ultima invece è puntare sulla geotermia. La scuola Manzoni sarà un po’ il nostro progetto pilota».
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