Pronta una nuova denuncia per la preside contestata
SELVAZZANO . «La preside Maria Grazia Bollettin rischia una denuncia alla Procura della Repubblica per comportamento antisindacale. Sia per quanto ha scritto nella circolare pubblicata sul sito della scuola e sia perché, durante lo sciopero effettuato il 15 marzo, promosso da Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Cobas, ha fatto entrare a scuola una classe intera nonostante i bidelli di quella classe avessero aderito allo sciopero». A parlare è Bepi Zambon, leader storico dei Cobas della scuola di Padova, dopo aver letto la difesa della dirigente dell’Ic Selvazzano 1 pubblicata sul sito dell’Ic Albinoni il giorno dopo lo sciopero. «La lettera della preside è inacettabile», osserva Zambon, «Non solo travisa i fatti accaduti dall’inizio dell’anno scolastico, ma sferra un immotivato attacco al diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione. Ma la vicenda non finisce qui. Nei prossimi giorni come organizzazioni sindacali, confederali e non, ci riuniremo per decidere cosa fare di fronte all’insolita scelta della dirigente di utilizzare i canali istituzionali per la sua autodifesa. Non sono escluse altre azioni di mobilitazione visto che Maria Grazia Bollettin andrà in pensione solo alla fine di quest’anno scolastico». La Cgil, invece, tira in ballo la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale.
«La vicenda della preside dell’Ic Selvazzano 1 dura da decenni» sottolinea Antonio Pantano, segretario provinciale della Flc, «Sin dai tempi in cui la Bollettin era dirigente a Villafranca, al IV Ic, all’Arcella e al Giovanni Valle. Come mai Beltrame non ha mai preso una posizione ufficiale su un argomento così importante, che solo a Selvazzano, coinvolge anche centinaia di genitori?». Intanto tantissimi docenti e genitori giudicano «unica nel suo genere» la circolare pubblicata dalla preside sul sito dell’Ic Selvazzano 1.
Di seguito i passaggi più significativi: «Intorno alla sottoscritta si è creata un’immagine strumentalizzata, frutto di fake, calunnie e diffamazione» . Oppure: «Ho motivo di ritenere che le azioni di mobilitazione siano frutto di sistematiche, intenzionali e pretestuose azioni di strumentalizzazione e disinformazione, promosse da personale dell’istituto che non ha voluto avviare e mantenere il corretto e costruttivo rapporto con la dirigente» . Ma i passaggi essenziali della lettera della preside sono due. Ossia il punto in cui la preside Bollettin dice «le scelte della dirigente possono anche non piacere, ma non possono essere infangate, boicottate e strumentalizzate». Ed ancora: «Non si può indire uno sciopero per ragioni pretestuose e anche il diritto di opinione e di sciopero hanno dei precisi limiti a tutela delle persone e dei servizi» .
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