Prosciolti i due medici
Prosciolti “perché il fatto non costituisce reato” ha sentenziato ieri il gup padovano Mariella Fino nei confronti del cardiochirurgo Maurizio Rubino, 56 anni di Albignasego, e della collega (all’epoca) specializzanda Assunta Fabozzo, 30 anni di Napoli, finiti sul banco degli imputati per omicidio colposo in seguito alla morte di una paziente, Maria Grazia Rossato, cinquantenne veneziana di Spinea, funzionaria del Comune di Mestre, deceduta il 24 agosto 2010 nella Terapia intensiva della cardiochirurgia di Padova dopo la sostituzione di una valvola cardiaca. Il pm aveva chiesto il proscioglimento perché la prova non c’è. Accolta in pieno la richiesta del difensore, l’avvocato Lorenzo Locatelli. A scagionare i due medici la perizia affidata al medico legale Marco Scaglione e al cardiochirurgo Claudio Russo: secondo i due esperti l'intervento al cuore era perfettamente riuscito. Corretto l’operato dei due medici, sia per quanto riguarda la scelta della valvola da impiantare che la tipologia dell’intervento, sia per quanto riguarda il posizionamento della protesi che dei punti di sutura. Perché la morte? La percentuale dei decessi varia tra l'8 e il 13 per cento, nonostante l'operazione sia stata eseguita a regola d'arte. (cri.gen.)
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