Prostituzione al night club, fratelli di Boara a processo
BOARA PISANI. Dentro il night club le ragazze in abiti succinti consumavano e incontravano uomini anche occasionalmente. Sulla carta nulla da eccepire, ma per la procura di Rovigo, che ha indagato sul giro di prostituzione all’interno del locale, le ragazze di fatto erano sfruttate e offrivano piacere ai loro clienti in cambio di denaro. Sono stati rinviati a giudizio con la pesante accusa di sfruttamento e agevolazione della prostituzione due fratelli R.G, e E.G, di 37 e 38 anni di Boara Pisani. Il locale nel mirino della squadra mobile di Rovigo è l’Exclusive discobar di Boara Pisani. I due fratelli, conosciuti nell’ambiente, assistiti dall’avvocato Pierluigi Bonafin, lavoravano come camerieri nel night club i cui titolari sono due stranieri.Nel maggio del 2015 un cliente storico del locale, ha presentato un esposto alla Procura raccontando il giro di prostituzione per aiutare una delle ragazze, che si era stancata dello sfruttamento all'interno del night club. I due indagati avrebbero intascato 15 euro ogni, 15, massimo 20 minuti di permanenza dei clienti con una delle giovani presenti nel locale. In quel lasso di tempo le ragazze si sarebbero lasciate toccare ed accarezzare.
I due indagati hanno sempre sostenuto di non entrarci niente con il giro d’affari delle donne e che si limitavano a servire bevande e alcolici. Ma secondo gli inquirenti - coordinati dal sostituto procuratore Sabrina Duò - sia dentro che fuori dal night club si consumavano rapporti sessuali. Con la supervisione dei due imputati. L’avvocato Bonafin nell’udienza preliminare di ieri ha provato a sostenere l’eccezione di incompatibilità del gup Alessandra Martinelli, che sullo stesso caso aveva già preso posizione sulla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Ma il giudice per l’udienza preliminare ha deciso per il rinvio a giudizio. L’inizio del processo è fissato per il prossimo 20 dicembre.
Per l’avvocato Pierluigi Bonafin, del foro di Padova, grazie alle testimonianze rese è convinto di poter dimostrare la completa innocenza dei suoi assistiti. In sostanza mentre la procura sostiene che i due fratelli mettevano in contatto i clienti con le ragazze, la difesa sostiene che gli imputati sono estranei all’intermediazione. Inoltre è convinta che all’interno del night club non si è mai svolta attività sessuale.
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