Discarica a Sant’Urbano, il sit in di protesta: «È una minaccia per la Bassa»

L’impianto si allunga la vita fino al 2031, associazioni ambientaliste allarmate. «Doveva ospitare 1 milione di metri cubi di rifiuti, ha ottenuto continue proroghe»

Nicola Cesaro
Sant'Urbano, protesta ambientalista contro l'ampliamento e il prolungamento della vita della discarica S. Urbano
Sant'Urbano, protesta ambientalista contro l'ampliamento e il prolungamento della vita della discarica S. Urbano

La discarica tattica regionale di Sant’Urbano si allunga la vita fino al 2031 e i comitati ambientalisti non stanno a guardare. Come già avvenuto in concomitanza con tutte le fasi di crescita dell’impianto, le associazioni del territorio si danno appuntamento in paese per protestare.

Sabato 15 marzo, alle 11, davanti al municipio di Sant’Urbano si animerà un sit-in che chiederà espressamente lo stop a qualsiasi proroga e ampliamento per l’impianto tattico regionale in località Balduina.

«La discarica di Sant’Urbano è un impianto regionale per lo smaltimento di rifiuti urbani e speciali non pericolosi», ricordano dal coordinamento di comitati e associazioni ambientaliste della Bassa.

«Attiva dal 1990, si estende su circa 55 ettari e riceve una media di 500 tonnellate di rifiuti al giorno, per un totale annuo di circa 160 mila tonnellate. Doveva ospitare 1 milione di metri cubi di rifiuti e chiudere dopo pochi anni, invece, ha continuato a crescere di proroga in proroga».

Il riferimento è anzitutto al 2020, quando la Regione ha autorizzato un aumento della quota della discarica da 16 a 21 metri, un incremento della capienza da 4 a 5 milioni di metri cubi, una proroga dell’attività fino al 2029.

Appena qualche settimana fa, e questa circostanza ha attivato la protesta dei gruppi ambientalisti, la Regione ha concesso, sulla base di una legge recente, l’utilizzo di materiale tecnico per la copertura della discarica anziché di quello vergine (come il ghiaione). I profili finali della discarica non cambiano, lo spessore si riduce e si ricava più spazio per l’apporto di rifiuti: nel caso di Sant’Urbano, 277.800 metri cubi, cifra che permette di prolungare la gestione operativa della discarica di due anni, spostando dunque il fine-vita dell’impianto al 2031.

I comitati ricordano altre novità legate al sito, a partire dal prossimo impianto di trattamento di metalli, «con un incremento del traffico di 3.000 camion in più ogni anno». D’altra parte, lo ha sempre ribadito Gea, che gestisce il complesso di Sant’Urbano, qui l’attività continuerà anche quando si fermerà la discarica.

Da qui la scelta di scendere in piazza, invitando anche i cittadini del territorio: «Questa discarica minaccia le risorse idriche delle province di Padova e Rovigo, in un territorio attraversato dai fiumi Fratta Gorzone e Adige. Inoltre, produce forti impatti ambientali e odorigeni, causando disagi alla popolazione locale. Chiediamo alla Regione di fermare l’ennesima proroga e di avviare un serio percorso verso i rifiuti zero».

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