Proteste per il cantiere-fantasma del park di via Valeri

 
STAZIONE.
«Il cantiere in via Diego Valeri, (nelal foto) che ha recintato e reso inagibile il parcheggio, mi sta lentamente ma inesorabilmente gettando sul lastrico». L'ennesimo grido disperato di Andrea Rebora, titolare del bar Metropolis in piazzetta Gasparotto. «Da giugno - riferisce - hanno alzato le palizzate perché i lavori erano pronti a partire, invece non si è visto nessuno e se provo a chiedere spiegazioni parte il valzer dello scaricabarile: è colpa di EdilBasso se i lavori sono fermi, no della Sita che non libera l'aria, no del Comune che non ha trovato un sito alternativo agli autobus. Tutto questo non paga i miei conti e non fa tornare i miei clienti».  Da quando ha rilevato il locale, il giovane ligure ha combattuto spacciatori, accattoni e sbandati. Ha cercato di mettere ordine nella piazzetta con eventi, musica e vita. Questa sera alle 21 ci riprova con due artisti americani: Marc Abrams da New York e David Boato da Brooklyn per uno «special guest from Brooklyn-NY» e la batteria italiana di Tommaso Cappellato. Accanto la mostra fotografica di Giulia Facciolo Froio.  Tuttavia, «mi sento don Chisciotte contro i mulini a vento - ammette sconsolato Andrea Rebora - Sono un cittadino normale ma non trovo proprio il filo della matassa: i pochi parcheggi rimasti in via Valeri sono abbandonati, da giorni non funziona il parchimetro ma i vigili passano lo stesso a controllare; la Sita non può trasferirsi e paga un addetto come autista degli autisti: accompagna i dipendenti dalla stazione a via Trieste e viceversa. Il cantiere è blindato da giugno ma i lavori non partono e lo stesso Basso ha un conto aperto e mai saldato con il mio bar. Il Comune latita. Risultato? Finirò per chiudere il bar e trovarmi in strada». (e. sci.)

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