«Protezione del branco necessaria per i bambini immunodepressi»

Basso (Oncoematologia pediatrica): «Sono state sconfitte malattie che facevano migliaia di vittime I piccoli malati di tumore o leucemia oppure che hanno subìto un trapianto sono esposti ai virus»
«Non posso che condividere la posizione del papà della bimba»: non ha dubbi il professor Giuseppe Basso, direttore di Oncoematologia pediatrica in Azienda ospedaliera, che comenta così l’ appello che Nicola Pomaro ha inviato al governatore del Veneto, invitandolo a non opporsi al decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale. Pomaro è papà di una bimba che ha subito un trapianto di midollo e in quanto immunodepressa non può essere vaccinata. Lui e la moglie sono preoccupati perché a settembre, dopo tre anni passati più in ospedale che a casa, finalmente la piccola potrà iniziare la scuola. Ma nelle sue condizioni non può rischiare di ammalarsi.


Per il professor Basso vedere bimbi che lottano tra la vita e la morte e lottare al loro fianco per spuntarla, è pane quotidiano. Che purtroppo spesso diventa boccone amaro, quando la medicina deve arrendersi di fronte al destino di tanti piccoli che non ce la fanno.


Professore perché è importante vaccinare i bambini?


«I vaccini hanno permesso di eradicare malattie molto gravi che in passato facevano decine di migliaia di vittime. Pensiamo al vaiolo, per esempio. Non fare i vaccini significa tornare indietro».


I bambini che cura nel suo reparto sono particolarmente vulnerabili e il calo di vaccinazioni li mette a rischio.


«Questo è un dato reale, i bimbi immunodepressi non possono esser vaccinati e se vengono sottoposti a un trapianto d’organo, anche il vaccino eventualmente fatto prima non è più valido. Il loro sistema immunitario cambia completamente perché viene sostituito con quello del donatore».


Come proteggerli?


«È solo la protezione del branco che li mette al riparo. Dobbiamo pensare che anche una malattia virale come l’influenza per un bimbo immunodepresso rischia di degenerare in polmonite grave. Anche il morbillo ha conseguenze gravissime, è recente il caso del bambino affetto da leucemia morto per le complicazioni del morbillo. Se cala la percentuale di popolazione vaccinata aumenta la possibilità che i virus si diffondano e i bimbi con il sistema immunitario compromesso sono esposti a un maggiore rischio e per loro la malattia può avere sviluppi più nefasti».


Condivide dunque il decreto del Governo?


«Io sono favorevole ai vaccini, comprendo e condivido la preoccupazione che questo papà ha espresso nella lettera rivolta al governatore Zaia».


Elena Livieri


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova