Province, il governo ha deciso: Padova «ingloba» Treviso

PADOVA. Addio Ve-Pa, arriva la Pa-Tre. Padova «ingloba» la provincia di Treviso nel decreto legge di riforma delle Province approvato dal Consiglio dei Ministri. L’annuncio dell’approvazione è stato dato su twitter del Ministero della Funzione Pubblica.
Confermate le anticipazioni: subisce uno stop il progetto della grande città metropolitana di Venezia, mentre prende forma una grande provincia del Veneto centrale. Padova «ingloberà» la provincia di Treviso ed avendo il maggior numero di abitanti diventerà capoluogo della nuova provincia.
Per quanto riguarda il resto del Veneto, è salva la Provincia di Belluno per la sua specificità montana. Infine Rovigo sarà aggregata alla provincia di Verona.
«Da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014». Lo afferma il ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, che ha poi spiegato: « La riforma delle Province sarà attiva a partire dal 2014; a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici».
Secondo il comunicato di Palazzo Chigi dal primo gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il Presidente potrà delegare l’esercizio di funzioni a non più di 3 consiglieri provinciali. Il numero delle province delle Regioni a statuto ordinario si ridurrà da n.86 a n.51 (ivi comprese le città metropolitane) Il riordino delle province è stata l’occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un’altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica.
Zanonato: "Un passo verso la città metropolitana". Su twitter manifesta la sua soddisfazione per il decreto del governo anche il sindaco Flavio Zanonato: "Il decreto apre la strada alla città metropolitana di Padova, Venezia e Treviso. E' un successo per l'iniziativa di Padova".
"La procedura da seguire è quella dell'articolo 133 della Costituzione, e i tempi sono i 60 giorni necessari al Parlamento a convertire in legge il decreto - aggiunge poi il sindaco su Facebook - Si tratta di una grande chance, che non vogliamo cogliere in solitudine, ma coinvolgendo il numero più alto possibile di Comuni della nostra provincia, molti dei quali si sono già espressi favorevolmente alla costruzione della città metropolitana".
Due le ragioni che il primo cittadino mette in campo per spiegare l'iniziativa: "L'esistenza di un'unica realtà urbana che va dalla laguna ai colli euganei, che ha moltissimi interessi in comune e uno scambio di persone, di merci, di conoscenza, di rapporti sociali e culturali intensissimo. Questa realtà merita un governo coerente che solo la città metropolitana può garantire, avvicinando le decisioni ai cittadini e sfruttando le strepitose opportunità di uno dei sistemi più importanti e dinamici non solo d'Italia ma di tutta Europa - spiega - E la perdita di ruolo delle nuove province, che saranno chiamate a gestire un numero molto circoscritto di servizi e invece i considerevoli poteri che la legge attribuisce alle città metropolitane, che gestiranno direttamente l'urbanistica, il turismo, le politiche di sviluppo, il trasporto pubblico".
"Lunedì prossimo incontreremo tutti i sindaci del territorio che vogliono condividere con noi questa scelta e nei giorni successivi ci confronteremo con le categorie economiche, le forze sociali, le tante espressioni della nostra società civile per raccogliere proposte e suggerimenti. Si tratta di un'occasione storica che non vogliamo perdere", è la conclusione.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova