Psichiatria, al piano terra e videosorvegliata

Completato il trasferimento del reparto: «Spazi molto ampi e ogni camera ha un giardinetto»

MONSELICE. A Monselice i pazienti di Psichiatria erano “relegati” in una struttura esterna all’ospedale generale. Una posizione diversa dagli altri utenti, che dava quasi il marchio al paziente. Nel nuovo ospedale di Schiavonia i pazienti di Psichiatria si trovano all’interno del “Madre Teresa”. «È questa una delle importanti novità del nuovo polo» spiega la dottoressa Fabrizia Brighenti, direttrice dell’Uoc di Psichiatria, da 34 anni in Usl 17 «Pare un aspetto secondario, ma per un paziente psichiatrico vedersi inserito nello stesso contesto degli altri utenti diventa un fattore di estrema positività». Psichiatria si è trasferita ufficialmente a Schiavonia da lunedì: oggi sono 14 i pazienti ospitati, di cui 2 trattamenti sanitari obbligatori. Il trasferimento nel nuovo ospedale, in questo caso, è avvenuto anche con l’ausilio della polizia locale. Il dipartimento di salute mentale, collocato al piano terra (scelta non a caso: si evita così la possibilità di compiere gesti estremi da finestre o terrazze) può contare su 14 posti di diagnosi e cura e su 11 di day hospital ospedaliero, «ai quali si aggiunge una fitta rete territoriale» spiega la direttrice «Nei quattro ospedali di Este, Monselice, Conselve e Montagnana restano per esempio attivi i Centi di salute mentale. La rete locale resta quasi inalterata: per noi l’arrivo del paziente in ospedale è quasi una “sconfitta”, per questo crediamo nell’importanza dei professionisti e delle strutture sparse nel territorio. Non a caso siamo l’Usl che vanta il minor numero di Tso in tutto il Veneto». Oltre ad essere inserito nel contesto ospedaliero, il nuovo dipartimento gode di spazi molto più ampi: «Le stesse camere da letto sono da due posti ma, essendo in numero maggiore rispetto ai posti letto richiesti, possono essere adibite ad accogliere un solo paziente», continua Brighenti. Ogni camera può contare su un giardinetto esterno (ancora in via di allestimento, vista la stagione invernale), isolato da una struttura in ferro e da una folta siepe che, oltre a garantire la sicurezza dell’utente, ne assicura anche l’intimità rispetto all’esterno. «In tema di sicurezza abbiamo inoltre rimosso tutti quegli elementi che potevano essere utilizzati per atteggiamenti lesivi dei pazienti» sottolinea il direttore sanitario Salvatore Barra «Non solo: abbiamo installato nelle stanze da letto e nei bagni delle telecamere per la videosorveglianza, che permettono a medici e infermieri di tenere monitorato ogni malato 24 ore su 24. A Monselice non c’era questa dotazione. Le accenderemo dopo aver chiesto il permesso ai familiari e agli utenti. Con questi spazi così estesi, diventa fondamentale affidarsi anche a questo sistema». Ulteriore novità è la presenza, nel pronto soccorso unico, di un ambulatorio esclusivamente dedicato ai pazienti psichiatrici.

Nicola Cesaro

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