Rabbia agli Scrovegni quartiere dimenticato in balia dei barboni

SCROVEGNI. Via degli Scrovegni, via Nancy, via Berchet, via Trieste. È il quadrilatero del degrado, a due passi dal Portello, dagli istituti universitari e dal liceo artistico Modigliani. È la zona delle banche, dell’Inps, dell’Ulss, degli uffici di avvocati, commercialisti, notai. Alcuni sono in attività, atri sono vuoti e abbandonati ormai da tempo. Ci sono interi palazzi chiusi. Le porte sbarrate e impolverate, le finestre serrate e sotto i portici i bivacchi di chi cerca riparo nella notte.
Di fianco all’entrata dell’Intesa San Paolo, nascosto dalle colonne, e riparato dalle folate di vento, grazie a una nicchia che forma a un certo punto il palazzo, un uomo se ne sta sdraiato tra coperte sporche e scatoloni. È mezzogiorno. Di fianco a lui qualche moto dei dipendenti della banca, parcheggiate tra una colonna e l’atra, sopra di lui il cartello delle telecamere di videosorveglianza, tutto attorno un nauseabondo odore di urina.
«Abbiamo segnalato più volte il problema ai vigili urbani», spiegano dalla banca. «Purtroppo è una situazione che va avanti da molto tempo».
E questo non è certo l’unico angolo del quadrilatero del degrado utilizzato da vagabondi e sbandati per trovare riparo. Poco più in là, sotto ai portici dell’Inps c’è un materasso adagiato a terra con sopra un cartone. Una specie di letto artigianale, rimasto dalla sera precedente. «Quando arrivo al lavoro, sulle 5 del mattino, c’è un via vai di barboni che passano con coperte e sacchi pieni di stracci in spalla. A terra lasciano qualche cartone e un bel po’ di sporcizia», racconta Marco Contiero del bar Il girasole.
Che la situazione sia critica pare essere sotto gli occhi di tutti. «Questa è una zona che soffre, forse sarebbe il caso di fare qualcosa, anche se pare non ci siano le risorse», commenta il preside del liceo Modigliani, Roberto Borile, che fino a qualche tempo fa trovava i senzatetto a dormire dentro ai cancelli della scuola. «Adesso ci sono i custodi e se non altro non entrano più».
Un piccolo rione quello degli Scrovegni che un tempo era tra i più belli della città, ma che adesso si sta sempre più spopolando e degradando. In questi anni è stato fatto poco o nulla sa parte delle amministrazioni che si sono succedute. Promesse e poco altro.
«Da una certa ora qua c’è il deserto. Dalle 18.30 d’inverno c’è quasi da aver paura», dice Debora Perin del bar Aci. «Ci sono vagabondi che vengono a dormire sotto ai palazzi che danno in via Trieste, ci sono moltissimi nomadi che chiedono l’elemosina e continui piccoli furti».
Nulla anche a detta dei commercianti sembra essere cambiato negli anni. «Ci avevano fatto tante promesse sulla sicurezza, ma non sono state mantenute», sottolinea Paola Giusto del negozio “Sei donna” di via Scrovegni. «Saia in campagna elettorale veniva sempre qua in zona, poi non si è mai più visto. Tutto è rimasto invariato, anzi se devo dire la verità si è aggiunto anche un nuovo fattore negativo: la sporcizia delle strade».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova