Rapinano due adolescenti alla fermata del bus, tre minori arrestati
L’episodio nei giorni scorsi a Selvazzano Dentro, la vittima è stata accerchiata e pestata per 40 euro. Ha rimediato dieci giorni di prognosi. Lo stesso gruppetto è ritenuto responsabile di un’altra rapina ai danni di un 14enne

I carabinieri della stazione di Mestrino hanno arrestato in flagranza di reato tre minorenni, residenti nella provincia di Padova, ritenuti responsabili del reato di rapina in concorso ai danni di due adolescenti.
L’episodio si è verificato nel primo pomeriggio di venerdì 21 marzo a Selvazzano Dentro, nei pressi di una fermata dell’autobus. Un 18enne ha contattato il 112, denunciando di essere stato vittima di una rapina.
Secondo il racconto del giovane, alcuni coetanei, con una scusa banale, lo avrebbero accerchiato e aggredito, costringendolo a consegnare 40 euro. Il ragazzo, intimorito e dolorante, ha poi richiesto assistenza medica e gli sono state diagnosticate contusioni guaribili in 10 giorni.
Ricevuta la segnalazione, una pattuglia della stazione dei carabinieri di Mestrino si è immediatamente recata sul posto e, dopo aver raccolto una descrizione dettagliata degli aggressori, ha avviato le ricerche. Poco dopo, i tre giovani sono stati individuati e fermati. La perquisizione ha permesso di recuperare il denaro sottratto alla vittima.
Le indagini dei carabinieri hanno inoltre rivelato che il gruppo si era reso responsabile di un’altra rapina, avvenuta con lo stesso modus operandi, ai danni di un 14enne.
Gli elementi raccolti sono stati riferiti al sostituto procuratore della Procura per i Minorenni di Venezia, che ha disposto per i tre ragazzi gli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip di Venezia.
«Questo intervento, come altri svolti nei giorni scorsi, dimostra la grande attenzione che l’Arma rivolge al fenomeno del disagio minorile, non soltanto in chiave repressiva ma anche sotto il profilo preventivo. Con crescente frequenza registriamo rapine spesso ai danni di loro coetanei, lesioni personali, minacce, nonché fenomeni di bullismo e cyberbullismo, danneggiamenti irrazionali, sovente organizzati attraverso i social network», spiega il comandante provinciale generale Michele Cucuglielli, «Su questo fronte abbiamo aperto una riflessione lavorando per anticipare situazioni di possibile rischio, attraverso il pattugliamento della rete internet e mediante una maggiore presenza sul territorio con servizi mirati nei principali luoghi di aggregazione giovanile estesi a tutta la provincia di Padova. Ritengo inoltre che l’ascolto dovuto a tutti i cittadini è ancora più importante verso i giovani. Per questo collaboriamo con Presidi e insegnanti, svolgendo nelle scuole di Padova e Provincia incontri con gli studenti per diffondere la cultura della legalità e del rispetto reciproco».
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