Rapinata la farmacia Veronese

Un’azione fulminea verso le 18, in pieno centro a Rubano. Hanno arraffato l’incasso e sono fuggiti
Di Cristina Salvato
TAFFARELLI - FOTO PIRAN - RUBANO - RAPINA FARMACIA RUBANO
TAFFARELLI - FOTO PIRAN - RUBANO - RAPINA FARMACIA RUBANO

RUBANO. Dopo la rapina al distributore Repsol di via Manara a Vigonza, al confine con Cadoneghe, tre sere fa, i rapinatori tornano a colpire: ieri sera a Rubano, alla farmacia Veronese, si sono fatti consegnare l’incasso della giornata. In quel momento non c’erano clienti, ma solo le tre dottoresse e la loro collaboratrice: è probabile che fossero nascosti nell’oscurità ad attendere il momento propizio. Difficile dire se si tratti dei medesimi banditi: a Vigonza erano entrati in azione verso le 19, armati di pistola e mazza, minacce in perfetto italiano. Alla farmacia hanno fatto irruzione intorno alle 18, senza armi e le poche frasi che hanno pronunciato in tono perentorio erano in italiano. Pur disarmati, sono riusciti a mettere a segno la rapina: è bastata la loro presenza per incutere timore alle quattro donne, che non hanno reagito e hanno lasciato che i rapinatori si prendessero i soldi dalla cassa. Il bottino è ancora in fase di quantificazione.

E sì che la farmacia Veronese si trova in pieno centro a Rubano, di fronte al municipio, lungo la trafficatissima regionale 11 e in un complesso pieno di negozi, a quell’ora aperti e frequentati. Forse i malviventi hanno atteso in auto nel parcheggio che all’interno della farmacia non ci fosse nessun cliente, così da non rischiare l’eventuale reazione di qualcuno, e hanno fatto irruzione. Travisati con una sciarpa alzata davanti alla bocca, mentre uno è rimasto a fare da “palo” sulla porta, l’altro ha intimato alle dottoresse di aprire il registratore di cassa, da cui ha afferrato da solo il contante, che ha infilato poi dentro un sacchetto che aveva con sé. Pochi secondi appena e i due sono fuggiti, pare a bordo di un’auto scura. Come sono usciti è entrato un cliente, che ha trovato le quatto donne ancora spaventate: hanno chiamato subito i carabinieri, che hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza e iniziato le ricerche.

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