Rapine, cinque anni a Locicero
Condanne pesanti per la banda che assaltava le banche

UNO DEI COLPI Gianluca Locicero e due complici davanti a una banca L’ex ultras del Padova ha patteggiato assieme a Bettio e Franzese
Siamo arrivati alla resa dei conti giudiziari per tre dei sei giovani accusati d'essere componenti della banda che mise a segno otto rapine tra maggio e luglio del 2009. All'udienza preliminare davanti al gup Lara Fortuna, Gianluca Locicero, 32 anni, ex ultras del Calcio Padova, laureato in Scienze Politiche e titolare di un negozio d'abbigliamento in via San Fermo, ha patteggiato in continuazione 5 anni. Per questi «colpi al taglierino» aveva ottenuto gli arresti domiciliari ma era stata emessa nei suoi confronti la misura di custodia cautelare in carcere per la tentata rapina di Roncaglia di Ponte San Nicolò del 29 luglio 2009, inserita in un diverso procedimento. Era difeso dagli avvocati Giovanni Adami e Franco Capuzzo. Il giudice Fortuna ha invece applicato (con il consenso del pm Paola De Franceschi) una pena di 3 anni a Maurizio Bettio, 49 anni, originario di Candiana e direttore di una ditta specializzata nell'installazione d'impianti elettrici (difeso dall'avvocato Lino Roetta di Vicenza), e 2 anni e 6 mesi ad Esperito Franzese (per la rapina consumata a Fiesso d'Artico), assistito dall'avvocato Gian Mario Balduin. Gli altri accusati hanno invece chiesto il rito abbreviato e verranno giudicati all'udienza del 10 dicembre. Sono Federico Ferronato, buttafuori di 39 anni difeso dall'avvocato Claudio Todesco, e Gianni Gatti assistito dal penalista Riccardo Benvegnù. La «gola profonda» Michele Contin, 42 anni, musicista, aveva invece già patteggiato 5 anni in continuazione, essendo stata la sua posizione stralciata. Queste le mosse della banda a Padova e dintorni. Gatti rubava le auto e portava Contin sul luogo della rapina, mentre Locicero e Ferronato agivano di solito nelle retrovie con compiti di supporto in caso di necessità. A Contin, Gatti, Ferronato e Locicero vengono attribuite la tentata rapina al Credito Cooperativo Alta Padovana di Cadoneghe del 26 maggio 2009, e le rapine alla Cariveneto di via Astichello del 4 giugno successivo, alla Cariveneto di via Bezzecca del 9 giugno, al Credito Cooperativo Sant'Elena alla Guizza del 26 giugno e all'Antonveneta della Guizza del 10 luglio. Tutte commesse di pomeriggio, dalle 15 alle 15,45. Contin, Gatti, Franzese, Ferronato e Locicero devono invece rispondere del «colpo» attuato il 22 agosto 2009 ai danni dell'agenzia di Fiesso d'Artico della Cassa di Risparmio di Venezia. A Contin, Ferronato e Bettio viene invece attribuita la rapina consumata alle ore 15 del 9 luglio nei confronti della Cassa di Risparmio del Veneto di Gaiarine (Treviso). Ci sarebbero stati pure i giostrai Max Lucchesi (attualmente in carcere) e Massimo Levanovich. Contin, taglierino in mano, si fece consegnare 17 assegni già negoziati pari a 40 mila euro. Sulle spalle di Contin, Ferronato e Bettio pesa pure il «mordi e fuggi» del 14 luglio a Villorba, ai danni dell'Unicredit.
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