Razziata per la tredicesima volta la pasticceria Chiaro di Loreggia
LOREGGIA. Razziata ieri notte la pasticceria Chiaro (in foto). Ignoti si sono introdotti nell’esercizio di via Pio X a Loreggiola dalla porta antipanico sul retro e hanno fatto razzia di cioccolata....

LOREGGIA. Razziata ieri notte la pasticceria Chiaro (
in foto)
. Ignoti si sono introdotti nell’esercizio di via Pio X a Loreggiola dalla porta antipanico sul retro e hanno fatto razzia di cioccolata. «Ci hanno rubato tutte le scatole dei cioccolatini Lindor» dichiara Catia Chiaro «non due o tre ma proprio tutte e 15. E poi tutte le stecche di cioccolato della stessa marca e una torta da forno alla ricotta. Non bastasse sono entrati nel laboratorio e si sono presi una confezione ancora sigillata di mascarpone da 4 chili». Per completare l’opera i ladri, non riuscendo a staccarla, hanno tagliato i fili della cassa per portarsela via e rubato anche un pc portatile con le foto di tutte le torte realizzate dai maestri pasticceri, con le mail dei clienti e moltissime immagini personali e di famiglia. E prima di andarsene col malloppo hanno pure chiuso la porta. Ma Catia non li ringrazia certo per la pelosa cortesia. Anzi. Il post che ha pubblicato la dice tutta: «La pasticceria Chiaro voleva ringraziare la sua clientela per lo splendido Natale passato assieme. E voleva ringraziare anche i ladri passati stanotte per avercelo rovinato!». Non è il primo furto che Chiaro subisce. «E’ il tredicesimo in 30 anni, e questo grazie alle leggi italiane» sbotta la pasticcera. L’ultimo 5 anni fa. Uno però se lo ricorda bene Stefano Chiaro: quello del 1994. Perché bloccare il ladro nel suo negozio gli è costato una denuncia per sequestro di persona da parte del legale del malfattore. Un episodio che ai Chiaro fa ancora ribollire il sangue. «Era mezzanotte quando abbiamo scoperto il ladro in azione» racconta Catia «mio marito e un amico lo hanno fermato in attesa dei carabinieri. E la sua legale ha avuto anche il coraggio di chiedermi se ero sicura che fosse lui il ladro. Abbiamo dovuto affrontare un processo, interrottosi solo per il decesso del ladro, che ha fatto decadere l’accusa».
Giusy Andreoli
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