Redistribuiti fra Pernumia e Villa Estense 25 migranti alloggiati all’ex Mulino Bianco
MONSELICE. Sono stati trasferiti i 25 richiedenti asilo ospitati all’ex hotel Mulino Bianco del Carmine. Sabato si sono concluse le operazioni di trasloco per gli stranieri che grazie all’associazione Tangram svolgono attività di inclusione, culturali e lavorative. «I ragazzi sono molto dispiaciuti», racconta la presidente di Tangram Lara Scrittori, «alcuni lavorano a Monselice e ora, alle altre difficoltà si aggiunge quella di raggiungere il luogo di lavoro».
I ragazzi, tutti dai 18 ai 25 anni, lavorano con contratti di tirocinio formativo o di inserimento in fabbriche, magazzini e aziende agricole della zona; dopo il trasferimento nelle strutture di accoglienza di Pernumia e Villa Estense si trovano in difficoltà a raggiungere i luoghi di lavoro a causa degli scarsi mezzi pubblici e, dato l’arrivo delle stagioni più fredde, si rende difficile anche l’uso della bicicletta. «Al contrario di ciò che pensa la maggior parte delle persone - continua Lara - dei 50 ragazzi che ospitiamo, 35 sono impegnati in attività lavorative con regolari contratti».
Il motivo dell’abbandono della sede di Monselice va ricercato nelle nuove leggi nazionali in materia di accoglienza, che hanno ridotto drasticamente i fondi, con un taglio del 30%, alle destinate alle associazioni che si occupano di accoglienza e di inclusione sociale, che aiutano nel concreto le persone che giungono in Italia ed intraprendono un percorso di richiesta di asilo politico. Le nuove regole prevedono solo vitto e alloggio ed hanno portato anche al licenziamento, come accaduto a Tangram, delle figure professionali che si occupavano di progetti di inserimento lavorativo e di sostegno psicologico «sono stati tagliati i progetti che davano lavoro e speranza a questi ragazzi. La nostra associazione utilizzava la struttura del Mulino Bianco non solo per dare vitto e alloggio, ma per insegnare la lingua, avvicinarli al lavoro, dare sostegno. Siamo davvero dispiaciuti di leggere nei social network la gioia e gli applausi di alcuni monselicensi in merito al trasloco dei ragazzi. Ci chiediamo in che modo possano essere felici di sapere che ora i richiedenti asilo si ritrovano in difficoltà a raggiungere il luogo di lavoro. Tutti lavori, che la maggior parte degli italiani non vuole più fare». —
Giada Zandonà
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