Reintegrati tre lavoratori licenziati

Il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia, Margherita Bortolaso, ha accolto il ricorso ordinario, presentato da tre lavoratori, R.R, M.B e F.F, tutti residenti in provincia di Padova, prima sospesi e poi licenziati nel 2012, per il reintegro immediato all’interno dello Scatolificio Gondola, che si trova in via Lombardia, a Cazzago di Pianiga, di proprietà di un noto imprenditore che abita nel Miranese.

Due dei lavoratori, occupati nello stabilimento (40 dipendenti) che produce, dal 1974, packaging, in genere per il settore alimentare, tra cui anche per Illy Caffè, erano delegati sindacali della Cgil e il terzo era rappresentante della sicurezza. Il ricorso era stato presentato attraverso lo studio degli avvocati padovani Giancarlo Moro e Dora Rizzardi.

In sintesi, l’imprenditore in questione, in base alla decisione del giudice lagunare, ha violato l’articolo 2112 che disciplina la corretta cessione del ramo di azienda e, quindi, è come se non l’avesse mai effettuata. «In oltre trent’anni di sindacato una storia simile non mi era mai capitata», spiega Marcello Malerba, della segreteria di categoria della Cgil di Padova, «in pratica, l’imprenditore, che ha perso la causa, ha tentato di espellere dall’azienda i tre lavoratori scomodi con un piano diabolico, del tutto inedito nel panorama sindacale. Pur di sbarazzarsi dei nostri iscritti, che, giustamente, chiedevano il rispetto dei diritti sindacali sino in fondo, ad esempio il pagamento degli straordinari in busta paga ed investimenti per la sicurezza, ha creato, per due volte consecutive, società fittizie, fuori dal Veneto, in cui sarebbero dovuti andare a lavorare i tre operai, sperando, naturalmente nelle loro dimissioni spontanee visto che il nuovo posto di lavoro era troppo lontano». La sede della prima società “fantasma” era stata ubicata in un sito di campagna in un Comune tra Mantova e Modena, idoneo ad ospitare una stalla, ma non certo un capannone industriale.

Felice Paduano