«Resta solo il ricordo di un ragazzo solare»

MORTISE. “Ciao Gigio. Ciao Ricky”. Due striscioni dalle scritte fluorescenti campeggiavano ieri mattina davanti alla chiesa di San Bellino. Un ultimo saluto, caldo e sentito, a Riccardo Stecchi (foto...

MORTISE. “Ciao Gigio. Ciao Ricky”. Due striscioni dalle scritte fluorescenti campeggiavano ieri mattina davanti alla chiesa di San Bellino. Un ultimo saluto, caldo e sentito, a Riccardo Stecchi (foto a lato), il gelataio di Mortise morto improvvisamente la settimana scorsa a soli 39 anni a causa di un ictus. Una folla di parenti, amici e conoscenti ha presenziato ieri alle 10.45 alla funzione religiosa, stringendosi accanto ai genitori e alla sorella di Riccardo, ancora increduli, accanto alla bara ricoperta di rose rosse. «Rosse come il colore della passione: quella con cui Riccardo ha sempre vissuto la sua vita e i suoi interessi» ha detto il parroco.

Riccardo lavorava nel suo negozio “Il Gelatiere” di via Di Lenna, la cui vetrina (foto in alto) è ora coperta dai tanti messaggi e pensieri che amici e clienti hanno voluto lasciare per lui. Nel creare nuovi gelati metteva passione e grande inventiva, tanto che, durante la stagione fredda, era spesso in giro per il mondo ad insegnare la sua arte in paesi come il Qatar, la Turchia, l'Irlanda.

A Mortise lo conoscevano tutti e da tutti era ben voluto: un sorriso, accompagnato dal suo classico saluto “Ciao stea!”, era diventato ormai il suo marchio di fabbrica. L'amica di una vita, Veronica, esprime con le sue parole l'incredulità di tutti quelli che lo conoscevano bene: «Ma dove sei sparito? Ci aspettiamo da un momento all'altro che salti fuori da qualche angolo e ci dici che è solo uno dei tuoi soliti scherzi». Purtroppo non è così: stavolta l'ultimo scherzo gliel'ha giocato il destino. «Ci rimangono allora i ricordi di te, allegro e solare» conclude Veronica. «Quelli non ce li può portare via nessuno». Riccardo avrebbe compiuto 40 anni il giorno di Natale. La notte del 3 ottobre si era sentito male nella casa in via Caffi 2/b a San Bellino, dove abitava con i genitori Mario e Gianna. E con l’adorato border collie Rusty. La corsa in ospedale, con l’ambulanza, in condizioni disperate è stata purtroppo inutile.

Annalisa Celeghin

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova