Restauro quasi finito Il ciclo di affreschi del Battistero torna all’antico splendore

Entro fine agosto il ciclo pittorico del Battistero del Duomo sarà completamente restaurato. Dopo più di due mesi di pausa dovuta al lockdown, i lavori sono ripresi sotto la direzione della Soprintendenza e della restauratrice Francesca Gaia Romagnoli, che oggi saranno protagonisti di un sopralluogo insieme alle istituzioni territoriali del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e della Diocesi padovana. Stiamo parlando di un’opera che si estende sull’intera superficie muraria interna, realizzata da Giusto de’Menabuoi, su testamento di Fina Buzzacarini e destinato a divenire mausoleo per lei e per il consorte Francesco il Vecchio da Carrara.
Questa mattina alle 10 saranno quindi presenti al sopralluogo anche i rappresentanti del Mibact e della Chiesa. Ci sarà la direttrice del Segretariato regionale del Veneto Renata Casarin, il Soprintendente Fabrizio Magani e il delegato del Vescovo Cipolla, don Gianandrea Di Donna. Assisteranno alla spiegazione delle ultime fasi del restauro del Battistero del Duomo, iniziato a gennaio 2019 e condotto dalla Soprintendenza di Venezia con fondi ministeriali. Il ciclo pittorico realizzato da Giusto dè Menabuoi, tra il 1370 e il 1378, si estende sull’intera superficie muraria interna e rappresenta uno dei testi più significativi della pittura trecentesca a livello internazionale. I restauri si sono resi necessari per l’eccessiva presenza d’acqua nelle murature, oltre ad imbianchimenti, opacizzazioni, cristallizzazioni saline, abrasioni della pellicola pittorica, macchie e micro-sollevamenti della pellicola pittorica dovute al tempo. La fase finale di ritocco pittorico verrà eseguita ad acquerello, intervenendo localmente con velature sottotono per diminuire l’interferenza visiva di cadute cromatiche e abrasioni della pellicola pittorica. Anche il ciclo di Menabuoi rientra nel patrimonio artistico padovano candidato ad ottenere il riconoscimento dall’Unesco di patrimonio mondiale dell’umanità, insieme a quelli di Giotto e alla Cappella degli Scrovegni. Un vero e proprio itinerario, testimonianza della fioritura della stagione giottesca e post-giottesca in Veneto. Le decorazioni su cui sta lavorando nel Battistero il team della Romagnoli raffigurano storie dell’Antico e del Nuovo Testamento su tamburo e pareti, il grandioso Paradiso sulla cupola maggiore, gli evangelisti sui pennacchi maggiori e le scene dell’Apocalisse sulle pareti del presbiterio. Va ricordato che il Battistero del complesso diocesano di Padova risale al 14 esimo secolo, ed è costituito dal vano centrale a pianta quadrangolare, sormontato dalla grande cupola a volta ribassata, dalla scarsella e dalla piccola abside con cupola minore. I restauratori stanno lavorando sulla terza posizione del Battistero, dopo aver suddiviso i lotti in modo a permettere comunque la fruizione per le visite durante il restauro. «In realtà attualmente stiamo svolgendo un intervento di restauro dei restauri» spiega Francesca Romagnoli «e quindi un consolidamento su ciò che è stato fatto nel corso degli anni».
Secondo la restauratrice sarebbe necessaria una manutenzione annuale, anche per evitare interventi così importanti ogni dieci o vent’anni: «L’optimum sarebbe una revisione annuale. Si potrebbe fare senza spendere molto e con pochi mezzi, come tra l’altro avviene da qualche anno agli Scrovegni. Per il restauro siamo assolutamente al passo col programma, e dopo la mappatura e la documentazione fotografica, abbiamo iniziato ad intervenire sui dipinti. Senza il lockdown avremmo già finito. Ora ci servono altri due mesi». —
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