Restore Nnodim, talento del calcio e simbolo di integrazione a Padova
Originario della Nigeria, gioca come punta sinistra nella Juvenilia Under 17, dove ha già segnato 21 gol. Restore: «Padova è una città bellissima. Qui l’integrazione funziona bene»
Si chiama Restore Nnodim. Ha solo 15 anni, è una promessa del calcio e un esempio di integrazione riuscita. I genitori sono nigeriani.
Papà è operaio in una fabbrica, la mamma lavora in un’impresa di pulizie, ha tre fratelli. Vive a Pontevigodarzere, ha frequentato la scuola media Copernico e attualmente la professionale Camerini Rossi in via Beato Pellegrino; sta seguendo il corso per diventare termoidraulico in tre anni. La grande passione di Restore è il calcio.
La carriera
Dopo aver giocato nella Gregorense e nell’Arcella Padova nella categoria allievi, quest’anno milita nella Juvenilia Under 17.
Il precampionato autunnale è terminato da poche settimane e Restore, che è una punta sinistra molto veloce e astuta, con 21 goal all’attivo è risultato non solo il capo cannoniere della sua squadra e del suo girone, ma di tutti i 7 campionati che si sono disputati in tutta la provincia. La squadra, allenata da Carmelo Giunti punta su di lui per vincere il trofeo provinciale Elite, che partirà a gennaio.
Quella del 15enne Restore non è una semplice storia di calcio e di goal a raffica, ma anche una bellissima storia di accoglienza e integrazione che coinvolge i genitori del campione in erba.
«Ce la sto mettendo tutta per diventare un grande campione non solo perché il calcio è la passione della mia vita, ma anche perché diventare un calciatore che aspira a giocare in serie A e nelle coppe internazionali rappresenta una forma di riscatto sociale nei confronti dei miei genitori, che hanno avuto la forza ed il coraggio di lasciare la terra dove sono nati e cresciuti per vivere a testa alta in Italia», spiega il bomber con la speranza negli occhi, «So benissimo che per loro non è stato e non è facile crescere quattro figli in un Paese dove le abitudini ed i costumi sociali sono così diversi da quelli della Nigeria.
I sogni
Per fortuna io sto crescendo in un ambiente familiare sano, dove sono stato abituato a rispettare i valori della convivenza civile e della massima solidarietà verso gli altri».
L’allenatore Carmelo Giunti sottolinea che il campionissimo, a soli 15 anni, è stato richiesto da alcune squadre di categoria superiore, ma Restore ha già deciso di continuare a giocare solo nella Juvenilia.
«Nella squadra attuale mi trovo non bene, ma benissimo», aggiunge il giovanissimo bomber, «Siamo una famiglia. Una squadra multietnica, in cui i tanti figli d’immigrati s’impegnano sempre al massimo per vincere tutte le partite. Adesso sto bene nella Juvenilia. Domani, quando sarò maggiorenne, non si sa. Il mio punto di riferimento nel calcio è Cristiano Ronaldo. Come squadre, sia nazionali che internazionali, mi piacciono il Milan, la Juventus, l’Arsenal ed il Real Madrid».
L’amore per Padova
E prosegue: «Padova è una città bellissima. Vivo in periferia, ma vado spesso in centro a passeggiare per le strade e le piazze dove si respira la storia. La gente è ospitale e accogliente. Non è vero che tanti padovani siano diffidenti verso chi arriva da lontano in cerca di lavoro e di un futuro diverso da quello avrebbero avuto nei rispettivi Paesi di provenienza. Non è neanche vero che i padovani vedano con occhi diversi chi ha la pelle nera come il sottoscritto. È una città dove l’integrazione funziona bene. Poi, naturalmente, come ci sono italiani ed italiani, ci sono anche immigrati ed immigrati. In tutte le società ci sono i buoni ed i cattivi. Mi trovo bene a scuola. Man mano che vado avanti negli anni mi rendo conto quanto sia importante non solo il pallone, ma anche la cultura».
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