Reti d’impresa a passo lento «Servono ma non decollano»

Corà (Confindustria Veneto): «La nostra realtà soffre ancora di provincialismo È il mercato che impone il cambiamento, necessaria una svolta commerciale»

Il variegato e complesso mondo del legno e dell’arredo rappresenta uno dei pilastri del manifatturiero artigiano veneto. Le quasi 7 mila imprese attive a fine 2013 rappresentano il 5,1% del totale artigiano e il 39% delle imprese manifatturiere. Padova è al secondo posto come numero di imprese con 1.427 unità ed è preceduta solo da verona (1.644). Al terzo posto c’è Treviso con 1.392.

Il settore non è immune dalla crisi, tanto che nel corso del 2013 le imprese sono calate di 210 unità con un tasso di sviluppo negativo del 2,9%. Una riduzione superiore alla media regionale attestata a un -2,3%. Il ruolo del settore resta fondamentale per il Veneto, in modo particolare se si considera l’occupazione che garantisce: legno e arredo occupano il 9,75% di tutti i lavoratori dipendenti dell’artigianato regionale, terzo comparto dietro meccanica e moda. Quasi 19 mila addetti che, sommati a titolari, soci e collaboratori familiari portano il settore a occupare 33 mila persone.

Nel comparto dell’arredo le aziende registrate sono 3.434 in Veneto, picco a Verona con 987, seguita da Padova con 725 e Treviso con 719. Nel settore serramenti, legno, edilizia le imprese sono 3.040 con il primato di Treviso (590), seguito da Padova (573) e Verona (565). Nell’ambito della tappezzeria ci sono 458 unità attive e il primato è padovano con 129. Se arredo e serramentisti registrano entrambi un calo intorno al 3%, quello della tappezzeria è l’unico settore che registra un lieve incremento (0,2). Il saldo del comparto è tuttavia negativo (-2,9%).

La varietà di settori che formano il raggruppamento legno arredo costituisce il suo punto di forza, soprattutto quando le imprese riescono a creare sistematiche sinergie fra loro. Il tema delle Reti d’impresa, infatti, viene considerato cruciale per superare la crisi.

«Finora si sono fatti più proclami che azioni concrete per perseguire l’obiettivo delle reti d’impresa» la posizione di Domenico Corà, presidente per Confindustria Veneto del raggruppamento legno arredo. «Qualche episodio positivo c’è, e la speranza è che sia il seme da cui far sviluppare nuove esperienze simili». La scelta di far rete è ritenuta ormai indispensabile da Confindustria: «È il mercato che impone di cambiare» conferma Corà, «ma la nostra è una realtà che soffre di un marcato provincialismo e per i nostri imprenditori è difficile lasciare il timone: è un passaggio emotivo e psicologico ancor prima che sostanziale e concreto. La strada in questo senso è tutta in salita» riconosce Corà, «ma mi auguro che il settore e i suoi addetti sappiano cogliere nella crisi anche gli stimoli che questa sa dare. Le reti d’impresa sono un’opportunità, credo soprattutto in ambito commerciale più che produttivo».

Secondo Confidustria è il comparto dell’edilizia quello che soffre maggiormente: nel 2013 sono stati rilasciati permessi di costruire per 95 mila nuove unità, nel 2008 erano 305 mila. L’arredo risente meno gli effetti della crisi, trovando nell’export la valvola di compensazione per un mercato interno in contrazione, ma che garantisce comunque ancora oltre la metà del fatturato. Non indifferente l’effetto negativo che l’embargo sta creando con il mercato russo, uno dei più fiorenti specie per il settore delle cucine.

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