Revamping, riaperto il dialogo

Ma i sindaci di Este e Baone ribadiscono il no al piano Italcementi
CHIARA MATTEAZZI Il presidente del Parco Colli al confronto in piazza a Este
CHIARA MATTEAZZI Il presidente del Parco Colli al confronto in piazza a Este
 
MONSELICE.
Alla fine si sono seduti davvero intorno al famoso tavolo. Ma nessuno si è spostato di un millimetro dalle proprie posizioni, e a questo punto diventa sempre più chiaro che le sorti del revamping Italcementi si decideranno davvero il prossimo 5 maggio.
 Ieri mattina, alla sede del Parco, si sono incontrati la presidente Chiara Matteazzi, i sindaci di Este Giancarlo Piva e di Baone Francesco Corso, il direttore tecnico di Italcementi Edoardo Giudiceandrea, insieme ai segretari provinciali della Cgil Andrea Castagna e della Cisl Adriano Pozzato, a Marco Benati della Fillea Cgil e Fabio Graziotto della Filca Cisl. C'era molta attesa intorno a questo appuntamento, fissato dopo la manifestazione promossa per i forestali lo scorso 24 marzo. Manifestazione che, per il sindacato, era diventata anche l'occasione per rilanciare la questione revamping e il tema dell'occupazione nella Bassa.  Hanno aderito all'invito i sindaci «contro», Corso e Piva. Ma se l'auspicio dei proponenti era smuoverli dalle loro posizioni, ipotizzando qualche mediazione in cambio della rinuncia al ricorso al Tar, niente di tutto ciò si è concretizzato. Di fatto, ci sono condizioni oggettive che rendono impossibile arrivare a qualche decisione vera. Il sindaco Piva è impegnato nella corsa per la riconferma, la Matteazzi dal 10 aprile non sarà più presidente del Parco e il consiglio per 45 giorni smetterà di svolgere le proprie funzioni. L'impressione è quindi che niente si smuoverà fino al 5 maggio.  Ieri le parti si sono limitate ad esporre le proprie posizioni e al termine dell'incontro hanno sottoscritto un verbale, in cui tutti riconfermano la disponibilità al dialogo e stabiliscono che si incontreranno ancora. Determinante resta solo l'udienza del Tar Veneto, che il 5 maggio discuterà i ricorsi di comuni e comitati contro la convenzione e i provvedimenti che hanno dato via libera al revamping.  

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