«Revisori coinvolti in intrecci sospetti»

ESTE. Dopo i politici ora è il momento dei tecnici, in particolare dei revisori dei conti che hanno certificato la regolarità dei bilanci della Padova Tre e del Consorzio Padova Sud, finiti nella...
Este (PD), 25.02.2016 ph. Zangirolami. Sede Consorzio Padova Sud-Padova Tre in via Rovigo 69. Nella foto:
Este (PD), 25.02.2016 ph. Zangirolami. Sede Consorzio Padova Sud-Padova Tre in via Rovigo 69. Nella foto:

ESTE. Dopo i politici ora è il momento dei tecnici, in particolare dei revisori dei conti che hanno certificato la regolarità dei bilanci della Padova Tre e del Consorzio Padova Sud, finiti nella bufera di questi giorni per il buco da oltre trenta milioni di euro.

A tirare in ballo i tecnici sono, da una parte, il sindaco di Este Giancarlo Piva e, dall’altra gli esponenti del Movimento 5 Stelle che nei giorni scorsi hanno attaccato proprio i sindaci di Este, Monselice e Conselve per aver sostenuto la scelta di trasferire i debiti della Padova Tre al Consorzio.

Il sindaco di Este si è difeso ricordando che i tanto contestati bilanci finiti nel mirino delle polemiche sono stati approvati anche da tecnici esperti come i revisori dei conti. Ma per i portavoce del Movimento 5 Stelle della Bassa Padovana questo è un ulteriore segnale che la dice lunga sull’opacità della gestione del business dei rifiuti e sul groviglio di conflitti d’interesse fra controllori e controllati.

«Stiamo parlando di tecnici che, in linea con il resto della vicenda, sono coinvolti in una serie d’intrecci tra interessi e incarichi quantomeno dubbi e sospetti» affermano Andrea Bernardini di Monselice e Luca Martinello di Conselve, insieme agli attivisti di Este che si presenteranno alle ormai imminenti elezioni amministrative. «È il caso di Gian Marco Rando, sindaco effettivo di Padova Tre e allo stesso tempo revisore del Consorzio Padova Sud; in sostanza responsabile del bilancio con l’ormai noto debito e allo stesso tempo responsabile economico dell’ente che ha deciso di assorbire questo debito».

Rando si è dimesso dall’incarico di revisore della Padova Tre una decina di giorni fa, ma per gli esponenti del Movimento 5 Stelle questo conferma «un clamoroso conflitto d’interesse, per altro con notevoli termini d’incompatibilità tra le due cariche ricoperte. Poco male comunque se si pensa che lo stesso Rando è ora uno dei revisori del Comune di Monselice, uno degli enti con più peso specifico all’interno della gestione, nonché, a quanto racconterebbero le cifre, il Comune che più starebbe giovando, almeno sulla carta, di questa gestione».

Spulciando fra piani finanziari dei singoli Comuni il Movimento 5 Stelle sottolinea alcune stranezze proprio sulla questione dei crediti inesigibili che ha determinato parte del deficit milionario. «Sembrerebbe che negli ultimi anni» proseguono Martinello e Bernardini «i costi dei servizi d’igiene ambientale all’interno del Consorzio dipendessero dal potere politico del Comune interessato: i comuni piccoli, o meglio i cittadini dei comuni piccoli, pagherebbero più del necessario per la raccolta, a vantaggio dei Comuni grandi che quindi potrebbero caricare meno del dovuto sulla tassazione. Sarebbe viceversa veramente difficile spiegare come, in base alle tabelle del Consorzio, i crediti inesigibili di Brugine possano superare i 15.500 euro mentre quelli di Monselice siano a zero. Tornando ai tecnici c’è poi Antonio Olivato, membro del collegio dei revisori del Consorzio Padova Sud, il controllore, ma anche componente del collegio sindacale di Sesa, uno dei controllati. Infine nella posizione di Direttore Amministrativo del Consorzio Padova Sud troviamo poi Micaela Pattaro, già responsabile d’area nella società Padova Tre proprio negli anni in cui la società partecipata creava debiti per decine di milioni».

Nicola Stievano

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