Riaffiora l'antico ponte di Roncajette

MARMO. Giulio e Giovanni Righetti sulle fondamenta
PONTE SAN NICOLÒ.
Non sono state le ruspe, come hanno immaginato molti abitanti di Roncajette, a far riemergere le fondamenta di marmo dell'antica passerella sul fiume. A ritrovare i blocchi di marmo sono stati i fratelli Giulio e Giovanni Righetti, rispettivamente di 84 e 77 anni, aiutati dalla nipote Giada di 11. Sopra ai resti, oltre ai sedimenti portati dalle piene in più di ottant'anni dopo la demolizione della passerella di legno, si erano aggiunti nelle ultime settimane cumuli di terra di scavo proveniente dai lavori di sistemazione degli argini. E quando le ruspe, portando via la terra fresca, avevano appiattito la sottobanca, Giovanni, che sapeva dell'esistenza della passarella, non si è lasciato sfuggire l'occasione di ritrovare ciò che era andato perduto. «Siamo venuti armati di vanga - spiega - per scavare i 30 centimetri che ci separavano dai blocchi di marmo». Il lavoro degli insoliti archeologi è durato alcuni giorni, ma molto rimane ancora sepolto. Giulio Righetti, vigile urbano in pensione e sindaco di Ponte San Nicolò negli anni Settanta, esibisce con entusiasmo una serie di appunti sulla storia dei mulini, iniziata nel 1200 per mano dei benedettini, sui traffici fluviali tra Padova e Chioggia e sulle liti tra gli abitanti di Ponte San Nicolò e di Roncajette per la gestione delle antiche chiuse. Una storia che rischia di andare perduta. Annunciano i fratelli Righetti: «Chiederemo al sindaco che permetta al listone di marmo di rimanere alla luce del sole. Potrà essere così il segno della storia di questa antichissima frazione». Il pensiero corre alle future generazioni, perché non perdano il legame con il loro passato: «Vogliamo far sì che tutti possano ammirare quello che solo i più vecchi di noi hanno potuto vedere da bambini».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video