Richard Wiseman e la strana scienza della vita quotidiana

PADOVA. Probabilmente lo conoscete per i suoi video virali su YouTube, dove insegna a decine di milioni di persone a vincere ogni tipo di scommessa o a scoprire il lato insolito della vita quotidiana, ma Richard Wiseman, uno degli ospiti speciali al CICAP-Fest2018, è molto di più.
Professore di Psicologia presso la University of Hertfordshire, è anche un mago, uno scettico e autore di libri bestseller tradotti anche in italiano. Ha condotto esperimenti su milioni di persone utilizzando la radio, la televisione, i colleghi psicologi e se stesso. Lo abbiamo incontrato.
Perché hai deciso di indagare il lato strambo della vita?
Mi piace condurre ricerche che siano significative per la vita della gente, piuttosto che starmene segregato in laboratorio. Gli esseri umani sono davvero affascinanti ed è divertente guardare in modo scientifico al lato strambo della vita, quello che in inglese chiamaimo “quirky”. Il sonno, per esempio, che è l’argomento di cui tratta il mio ultimo libro (Il potere del sonno, Vallardi), ha istantaneamente catturato la mia attenzione e ho pensato: «Bene, dunque, sognare è affascinante, mi chiedo se sia possibile controllare i propri sogni» e quindi ho cominciato a lavorare su quello. Cerco sempre di trovare un punto di vista un po’ insolito!
Di solito nel tuo lavoro mescoli argomenti diversi come la psicologia, la magia, la cultura popolare, la scienza e l’accademia. Come fai?
Sono professore di comprensione pubblica della psicologia, quindi di fatto è il mio lavoro. Guardo agli aspetti interessanti della psicologia e cerco di comunicarli al pubblico. In più, sono sempre stato interessato alla magia, che offre molto da imparare su modo di funzionare della nostra mente. Alla fin fine è una questione di equilibrio fra semplificazione, che va bene, e banalizzazione, che non va bene per niente. Cercare di semplificare le cose significa dare la carica alle persone in modo da far loro capire un po’ meglio che cosa succede. Per quanto mi riguarda, si tratta di trovare i giusti contesti in cui farlo.
Molto di tutto questo ha a che fare con il fatto che la gente crede alle cose più strane, come il paranormale. Puoi dirci come hai iniziato a interessarti di psicologia del paranormale?
Sin da quando ero bambino mi sono interessato di magia e di rompicapo. Ero solito andare nella biblioteca della mia città e sfogliavo i libri sull’illusionismo: lo scaffale sul paranormale era proprio lì a fianco. Iniziai a leggere libri su Bigfoot, sulla percezione extrasensoriale, sulla reincarnazione, eccetera, trovando tutto molto affascinante, ma sono sempre stato abbastanza scettico riguardo l’esistenza di tali fenomeni. Poi iniziai a studiare per la laurea in psicologia e iniziai a interessarmi del perché la gente racconti strane esperienze e della nostra esigenza di credere nell’inspiegabile.
E quindi, perché secondo te la gente crede ancora nel paranormale?
La gente crede nel paranormale per molte ragioni diverse. Molte persone credono perché hanno avuto un'esperienza che non possono spiegare. Quindi, per esempio, potrebbero pensare di avere visto un fantasma, di avere fatto un sogno premonitore o di avere avuto un'esperienza extracorporea. Nel mio lavoro cerco di esplorare la psicologia dietro queste esperienze, ed è importante che le persone prendano in considerazione queste altre spiegazioni per le loro esperienze. Tuttavia, molte persone ci credono anche se non hanno sperimentato nulla di insolito. A volte sono stati convinti da un programma televisivo o hanno sentito parlare delle esperienze di amici e familiari.
Infine, alcune persone vogliono davvero crederci perché le fa sentire meglio. Se hanno perso di recente delle persone, è confortante pensare di potere ancora comunicare con loro. Oppure, se sono malate, è bello pensare che un guaritore psichico possa magicamente curarle. Sono scettico riguardo alle prove sia della medianità che della guarigione, ma è facile capire perché le persone siano attratte da entrambe le idee.
Spesso sono persone molto intelligenti a credere nel soprannaturale e persino a costruire teorie abbastanza complesse per spiegare l'esistenza, ad esempio, di entità spettrali che non possono essere rilevate in alcun modo. Tu hai condotto un'indagine molto famosa su questo...
Be’, la ricerca sui fantasmi è sempre stata molto vicina al mio cuore. Abbiamo condotto delle indagini all'Hampton Court Palace, un palazzo reale non molto lontano da Londra, e anche nei sotterranei di Edimburgo. E guardiamo sempre al lato psicologico: in effetti l'intero tema del mio lavoro non è tanto «Queste cose sono vere oppure no?» - di fatto non lo sono. La domanda è piuttosto: «Che cosa ci dicono sul nostro cervello, sul nostro comportamento, sul nostro corpo e così via?»
Se prendiamo i fantasmi, per esempio, o l'idea di svegliarsi e di vedere un'entità ai piedi del proprio letto, senza riuscire a muoversi e si crede che sia quest’entità a bloccarci, in effetti ciò ci dice molte cose riguardo al sonno. Quando dormiamo e sogniamo siamo paralizzati, affinché non possiamo agire in conseguenza ai nostri sogni facendoci del male mentre scivoliamo in uno stato di veglia. Alcune delle immagini bizzarre e il senso di paralisi che può portare a pensare di stare vivendo un'esperienza spettrale, sono un buon esempio di quello che credo sia lo scopo del mio lavoro.
Per quanto riguarda i luoghi infestati, ci sono alcune teorie che hanno a che fare con l'infrasuono, ovvero onde sonore a bassissima frequenza che possono essere causate dalle vibrazioni del traffico o dal vento contro una finestra aperta, che ne fa vibrare gli infissi. Potrebbe esserci qualcosa di vero in questo. Ho condotto alcuni esperimenti che hanno preso in considerazione questa teoria, ma non penso che questo spiegherà molti casi, penso che la maggior parte sono dovuti alla suggestione.
Un altro caso è quando si prendono persone suggestionabili, in particolare se credono nei fantasmi, e si mettono in un luogo presumibilmente infestato: inizieranno a sperimentare ogni tipo di fenomeno! È la psicologia di tutto ciò che trovo affascinante.
Hai testato innumerevoli affermazioni di comportamento apparentemente paranormale, hai un caso preferito?
Penso che ce ne siano diversi, perché sono sempre abbastanza coloriti. Quando ero agli inizi andai in India per indagare su alcuni dei guru che sostenevano di essere in grado di materializzare oggetti sulla punta delle dita. Fu un viaggio fantastico e mi innamorai del paese. Girammo per un sacco di ashram - che sono le comunità religiose istituite dai guru - e vedemmo molti apparenti miracoli. Tutte le persone che vidi stavano essenzialmente eseguendo giochi di prestigio, ma avevano un grande senso del tempismo e del colore, e quindi rimasi piuttosto colpito dalle loro esibizioni!
Pensi che il miglioramento della comprensione pubblica della psicologia promuova una prospettiva più critica e aiuti a ridurre l'incertezza e il disagio che spesso creano le credenze nell’occulto, che forse è anche più importante?
È molto difficile essere sostanzialmente razionali e scientifici riguardo al paranormale e non essere in una certa misura scettici. Voglio dire, molte delle cose che consideriamo essere paranormali sono state “sfatate” a fondo e ora abbiamo per esse spiegazioni normali. Quindi sì, penso di sì. E parte del mio lavoro è andare in giro per i vari festival, come il vostro. Quindi sì, viaggio tanto per il mondo a parlare di ogni sorta di cose, ma principalmente della psicologia che è rilevante per la vita delle persone.
Siamo entrambi appassionati da magia sin da piccoli, tu come ti sei avvicinato per la prima volta all’illusionismo?
Come ben sai, le persone si avvicinano alla magia da giovani. Sanno che fa per loro oppure no: non c'è una via di mezzo. Io mi sono avvicinato alla magia per la prima volta quando avevo circa otto anni, poi mi sono esibito a un sacco di feste in cui intrattenevo bambini non molto più giovani di me. Poi, quando studiavo all'Università di Londra, un amico e io - un altro psicologo, in effetti - decidemmo di mettere insieme uno spettacolo di strada a Covent Garden…
Quindi, eri sulla buona strada per diventare un mago professionista: che cosa ti ha fatto decidere di diventare invece uno psicologo?
In un certo senso, i maghi sono psicologi. Devono capire quello che le persone pensano e provano per essere in grado di ingannarle. Tuttavia, a differenza dei falsi sensitivi, sono ingannatori onesti perché dicono al loro pubblico che stanno osservando un trucco magico. Gli psicologi si sono interessati allo studio della magia per oltre un secolo nel tentativo di capire come i prestigiatori manipolino l'attenzione e influenzino la percezione. Tuttavia, la magia è molto complicata e c’è ancora tanto da scoprire!
In un altro tuo libro, 59 secondi (Ponte alle Grazie), condividi molte idee e suggerimenti tratti da ricerche psicologiche reali che mirano a migliorare la vita delle persone. Qual è l'idea alla base di questo libro e questo progetto, che si estende anche al tuo canale YouTube?
59 secondi aveva a che fare con l’adottare un approccio scientifico a quello che si chiama self-help, cioè il miglioramento di se stessi. Ho esaminato tanti libri di self-help e ho capito che molti non avevano alcuna base nella psicologia accademica, in effetti, contenevano molti miti da sfatare! E così in quel libro ho esaminato la ricerca scientifica riguardante molti argomenti - come la felicità, la motivazione e il successo - e ho trovato esercizi davvero semplici che le persone possono eseguire in meno di un minuto. Ecco da dove viene il titolo.
Per quanto riguarda YouTube, i tuoi video ottengono milioni di visualizzazioni: quali pensi siano i tre principali motivi per cui così tante persone nel mondo vogliono ascoltare quello che hai da dire?
Immagino che i video siano piuttosto brevi ma densi di informazioni. Passiamo molto tempo a fare in modo che risultino credibili. Inoltre, sono tutti girati a casa mia con una vecchia telecamera, quindi sospetto che abbiano un aspetto molto casalingo. Infine, spero che il contenuto sia abbastanza intelligente e che quindi la gente voglia condividerlo con gli altri perché li mette in buona luce!
Nel tuo nuovo libro Il potere del sonno indaghi il mondo del sonno e dei sogni. Cosa ti ha spinto a fare ricerche sull'argomento in primo luogo?
In realtà, questo libro proviene da un luogo piuttosto strano, nel senso che ero solito soffrire di terrori notturni, e se qualcuno dei tuoi lettori ne soffre saprà esattamente di che cosa sto parlando!
È quando ti siedi nel bel mezzo della notte; non ti svegli, ti siedi normalmente e apri gli occhi, e sei convinto che ci sia una specie di entità demoniaca (o comunque qualcosa di molto malvagio) nella stanza, a volte la segui con gli occhi intorno alla stanza, mentre a volte urli e salti giù dal letto, e così via.
Ero solito avere queste esperienze una o due volte al mese, e rimasi affascinato da quello che stava succedendo nella mia mente, perché non appena capita uno di questi episodi si torna subito a dormire.
Si sveglia il partner, se si sta dormendo con qualcuno, che quindi ora è in uno stato di veglia reale ed è furioso perché ora che è stato svegliato dal sonno profondo e la sua notte è disturbata, ma chi ha subito l’esperienza di paralisi notturna torna subito al sonno profondo.
Ho pensato: «Perbacco, non è sorprendente che ciò stia accadendo nella mia mente?» Presumo che non ci sia in realtà un'entità demoniaca nella mia camera da letto, anche se in realtà non l’ho mai realmente verificato…
Più mi addentravo nell’argomento, più mi rendevo conto che gli psicologi avevano fatto un sacco di studi sul sonno e sul sogno e capivano come fare per dormire bene la notte, ma quegli studi non erano stati trasmessi al pubblico. Il libro è un tentativo di divulgare questi concetti.
Già che ci siamo, puoi dirci che cosa pensi faccia dormire bene?
Moltissimi fattori. Alcuni sono fisici, nel senso di avere una stanza alla giusta temperatura, priva di distrazioni esterne e così via, mentre altri sono psicologici in termini di essere in uno stato di rilassamento, di non essere troppo ansiosi, di distrarre la propria mente se ci sono pensieri che la attraversano, eccetera.
Penso che la cosa davvero affascinante sia questa nozione di noi che attraversiamo ogni notte questa serie di eventi strettamente regolati, chiamata il ciclo del sonno, e che quindi si passi da uno stato di veglia alla fase uno, alla fase due, che è sonno leggero, che è il luogo a cui si associa ogni sorta di benessere psicologico e in cui si fissano nel cervello gli eventi importanti del giorno e si cancellano le informazioni che non sono importanti.
Poi si passa al sonno profondo, che è in realtà una riparazione fisica del corpo, e di ciò che nel corpo è usurato e danneggiato; e poi arrivi nel primo sogno della notte, che durerà circa cinque minuti o giù di lì; e si poi ripete quel ciclo di novanta minuti ancora e ancora con sogni che diventano via via più lunghi, con il tempo del sonno profondo che diventa sempre più breve, e questo capita praticamente a tutti.
L'abbiamo fatto tutti la scorsa notte, lo faremo tutti stanotte, ma normalmente non ne abbiamo consapevolezza cosciente, quindi il libro accompagna le persone in questo viaggio.
Non vediamo l’ora di averti al CICAP-Fest, dove la gente ascolterà la tua affascinante lezione sul lato “strambo” della vita e se ne andrà avendo imparato un sacco di cose nuove ed essendosi divertita un sacco! Poi, nel tradizionale Workshop di Magia, insegnerai alcuni segreti magici. Puoi darci un assaggio di quello che impareranno i partecipanti?
Non voglio rivelare troppo ora, ma ci sarà qualcosa di molto inaspettato con un mazzo di carte… E forse una delle cose che impareranno è come si trasforma una tovaglia in una gallina. È una dimostrazione incredibile che metto in scena da anni!
Qual è il prossimo passo? Che piani hai per la tua prossima ricerca?
In questo momento ho appena ultimato un libro su come migliorare la memoria, che so essere un altro dei grandi temi del CICAP-Fest, e nel nuovo anno pubblicherò un altro libro sulla psicologia degli sbarchi sulla Luna, che fondamentalmente guarda a come siamo riusciti a mettere una persona sulla Luna nel 1969 contro ogni probabilità. È una storia strabiliante e offro alle persone gli strumenti per aiutarle a pensare come i Mission Controller, coloro che controllavano la missione e che riuscirono ottenere qualcosa che sembrava in apparenza impossibile.
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