Ricorso al Tar contro Giuseppe Barbieri, dg del Bo

Il dirigente Graziuso cita rettore, CdA e Senato accademico. «Non c’è traccia del bando. E ora si nega l’accesso agli atti»
VIGATO G.M.INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO DiIRETTORE AMMINISTRATIVO GIUSEPPE BARBIERI
VIGATO G.M.INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO DiIRETTORE AMMINISTRATIVO GIUSEPPE BARBIERI

PADOVA. Ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il diniego da parte dell’Università ad accedere agli atti con cui è stato conferito l’incarico di direttore generale dell’Ateneo all’architetto Giuseppe Barbieri. Lo ha presentato Giovanni Graziuso, segretario amministrativo del Dipartimento del Centro servizi informatici di Ateneo. Il dirigente del Bo non vede chiaro nella nomina di Barbieri e ancor meno nel provvedimento di rifiuto (protocollo numero 36774 del direttore generale dell’area organizzativa del 12 giugno scorso) all’accesso agli atti presentato il 13 maggio.

Chiedeva «copia del provvedimento in forza al quale l’attuale direttore generale esercita la funzione di organo statutario e copia degli atti amministrativi con cui si è attivata (se fu effettivamente attivata) la procedura di avviso pubblico», il tutto come previsto dall’articolo 21 dello Statuto dell’Università e dall’articolo131 del Regolamento generale di Ateneo. «Lo Statuto del Bo» evidenzia il ricorso al Tar firmato dall’avvocato Paolo Francesco Brunello per conto di Graziuso, “prevede che il dg sia scelto tra una rosa di nominativi acquisiti in esito ad avviso pubblico». Ma della procedura pare non esserci traccia. Almeno non se ne trova riscontro: «Il Regolamento prevede che il magnifico rettore, con proprio decreto, dia avvio al procedimento, ma ciò non risulta avvenuto».

Nel ricorso al Tar emerge la contestazione: «Gli organi dell’Università, in particolare rettore, Consiglio di amministrazione e Senato accademico, adottavano provvedimenti che ci limitiamo a definire extra ordinem attraverso i quali anziché predisporre la selezione pubblica per la nomina del nuovo organo statutario, imposta come atto dovuto dall’articolo 2 della Legge 240/2010, procedevano invece alla “trasformazione” della figura del Direttore amministrativo (Giuseppe Barbieri) in quella di Direttore generale fino alla conclusione del contratto al 31.12.2012». Data dopo la quale, peraltro, l’incarico prosegue. L’Università ha rigettato la richiesta di accesso agli atti «per carenza di interesse all’ostensione». Eppure proprio Graziuso era più che interessato a partecipare all’avviso pubblico «potendo aspirare con le proprie qualifiche alla nomina di dg». Ora tocca al Tar esprimersi sul ricorso. E l’Ateneo dovrà mettere tutte le carte in tavola.

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