Ricoveri, nuove regole ora serve la ricetta rossa
Prima di un intervento chirurgico bisognerà passare dal medico di famiglia Protesta la Fimmg: «Vogliono tagliare i costi, ma scaricano i problemi su di noi»

Stretta sui ricoveri in via Giustiniani per tagliare i costi a carico dell’Usl e della Regione. Tutti i pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico dovranno prima passare dal medico di famiglia per farsi fare la ricetta rossa. Il cambio di rotta che non piace al sindacato dei medici di medicina generale, la Fimmg di Padova. «Per ogni ricovero serve la ricetta rossa del medico di medicina generale», spiega Domenico Crisarà della Fimmg. «Così, per l’ennesima volta, diventiamo il cardine burocratico sul quale si scaricano le inadempienze e i problemi delle aziende sanitarie. Un medico di base non può negare un ricovero per operazione chirurgica».
Solo qualche giorno fa, un paziente in lista d’attesa da mesi per un intervento di riparazione di un aneurisma dell’aorta addominale è stato chiamato dall’Azienda ospedaliera per sottoporsi all’operazione. L’uomo, prima di ricoverarsi, è stato costretto ad andare dal medico di famiglia per farsi compilare l’impegnativa. «Non è normale, i cittadini fanno il doppio giro perché pagano le spese di un contrasto nato tra Azienda ospedaliera e Usl», aggiunge Crisarà. «L’Usl accusa l’Azienda ospedaliera di generare ricoveri inappropriati e l’Azienda ospedaliera per dimostrare il contrario passa dal medico di medicina generale». L’Usl e l’Azienda ospedaliera hanno due diversi metodi di finanziamento. L’azienda sanitaria territoriale riceve dalla Regione una quota pro-capite in base al numero della popolazione residente, mentre via Giustiniani viene pagata in base al numero e alla complessità delle prestazioni che fornisce.
Negli ultimi anni l’Azienda ospedaliera ha contratto il numero di ricoveri così come richiesto dagli indirizzi regionali in materia di appropriatezza. Si passa da 59.800 ricoveri nel 2014, a 59.500 nel 2015, per finire a 58.500 nel 2016. La Regione classifica i ricoveri in quattro fasce secondo la loro complessità, dove la classe A corrisponde all’alta specialità e la classe D ai ricoveri potenzialmente inappropriati. Nel 2016 i ricoveri in classe A sono aumentati del 5,6% rispetto all’anno precedente mentre i classe B del 4,1%. Complessivamente la quota di ricoveri ordinari effettuati in alta specialità (classi A e B) si attesta a quasi il 20% del totale. I numeri dei ricoveri per il 2016 sono questi: 6.551 classe A, 2.307 classe B, 28.202 classe C, 8.547 classe D.
La direzione dell’Azienda ospedaliera a fine giugno ha inviato ai dirigenti una lettera con le nuove disposizioni in materia di ricoveri ospedalieri, ricordando che il medico di medicina generale può emettere la prescrizione con la dicitura “suggerita” nel caso in cui la richiesta di ricovero derivi da uno specifico suggerimento specialistico. «Se io mando un paziente dallo specialista, è giusto che sia lo specialista a scegliere e indicare da solo il percorso da intraprendere», specifica Crisarà. «Invece ora il paziente torna indietro da me per farsi una ricetta».
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