Rifiuti, l’aumento Tari agita la maggioranza e scatena l’opposizione

La Tari poteva aumentare anche del 7,2 per cento. Era questa la richiesta arrivata all’amministrazione da AcegasApsAmga, che poi gli assessori all’ambiente e ai tributi Chiara Gallani e Antonio Bressa hanno moderato al ribasso per non incidere in maniera troppo pesante sulle bollette dei padovani.

L’azienda che si occupa della gestione di rifiuti quindi si è dovuta accontentare di un aumento limitato al 5,6 per cento per le utenze domestiche e al 5,8 per cento per quelle non domestiche.

Davanti al rincaro tutta l’opposizione ha urlato allo scandalo, richiamando il taglio fatto invece nel 2015 dall’amministrazione Bitonci, ma stavolta ha avuto una buona compagnia.

Ieri mattina il sindaco Sergio Giordani ha presieduto a Palazzo Moroni una riunione di maggioranza con i consiglieri comunali, in vista dell’approvazione del bilancio prevista per venerdì prossimo. Durante quella seduta si approverà anche il Pef, il Piano economico finanziario che contiene proprio l’aumento della tassa sui rifiuti.

L’adunata di ieri è stata però anche l’occasione per una parte del Partito Democratico e dell’ala più a sinistra di Coalizione Civica di mostrare il proprio dissenso direttamente all’assessore Gallani proprio per via del rincaro della tassa.

Ad alcuni consiglieri non è piaciuto apprendere dai giornali dell’aumento né delle modalità, e quindi ha approfittato per tirare fuori un po’ il petto e pretendere una maggiore considerazione.

A mettere pace è stato come sempre il sindaco Sergio Giordani: «riunione tranquillissima, andiamo tutti molto d’accordo e siamo come una famiglia» la sua versione.

Resta il fatto che la scelta non è stata condivisa con tutta la maggioranza, e questo potrebbe creare qualche problemino in aula quando si andrà al voto per rendere ufficiale l’aumento. —

LU.PRE.

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