Rifiuti nel Padovano e rischio mafie Interrogazioni Pd

Sono stati accusati di sotterrare i rifiuti, invece di smaltirli, in una delle isole più belle del Mediterraneo (Ponza); ma anche di associazione a delinquere, ricettazione, traffico illecito di rifiuti, abuso edilizio, inquinamento delle acque.
Si tratta di alcuni membri del consiglio di amministrazione della De Vizia Transfer spa, una società di igiene ambientale operativa nella raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi. Risultano proprietari Vincenzo De Vita e Marisa Lombardi, mentre nel consiglio di amministrazione siedono i figli Nicola De Vizia, Emilio De Vizia e Albina De Vizia. Nicola è stato condannato dal tribunale di Treviso a 4 mesi per non aver fornito ai lavoratori dell’azienda adeguate misure di prevenzione e sicurezza. La ditta ha sede legale a Torino, quella amministrativa nella provincia di Avellino e sedi operative anche in Veneto e, in particolare, nella Bassa Padovana (nella foto uno scorcio del centro smaltimento). Dettaglio che ha allarmato i parlamentari Alessandro Naccarato e Margherita Miotto, entrambi del Partito Democratico. Così hanno presentato un’interrogazione al Ministero dell’ambiente e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Anche i consiglieri regionali Piero Ruzzante e Mauro Bortoli presenteranno analoga interrogazione in consiglio regionale.
«Non c’è nessun automatismo tra i fatti accaduti in altre province e Padova», precisa Naccarato, «ma la storia della De Vizia impone maggiori controlli». Sul tavolo della discussione anche il modo in cui questa società di Avellino sia entrata a gestire i rifiuti nel padovano: «un soggetto già segnalato ripetutamente merita attenzione pubblica ed allarme».
Deputati e consiglieri chiedono la “white list” con tanto di idoneità alla trasparenza.(e.sci.)
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