Rifiuti, Sesa prova i cassonetti per la raccolta meccanizzata

Sperimentazione e non rivoluzione dice l’azienda che presenta pure i nuovi mezzi La segnalazione delle liste Civiche. Legambiente: «Modelli già superati da anni» 

Nicola Cesaro /ESTE

Cambia il metodo di conferimento e raccolta dei rifiuti? No, ma approfittando dell’emergenza parte la sperimentazione.

Da più fronti, nei giorni scorsi, è emersa l’esigenza di capire l’utilità dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata sistemati in alcune zone della cittadina.

Lo hanno segnalato ad esempio le Civiche d’Este, gruppo di minoranza consigliare, e il circolo atestino di Legambiente.

«Questi cassonetti rappresentano un modello già superato molti anni fa nel nostro Comune» denuncia l’associazione ambientalista «Accanto a questi cassonetti non abbiamo trovato alcuna indicazione che ne spiegasse la motivazione e neppure l’uso. D’altra parte finora la popolazione non è stata avvertita di alcuna sospensione della raccolta porta a porta o di un cambio di metodo della stessa».

Nessuna rivoluzione, specifica Sesa, almeno non per il momento. L’azienda spiega l’avvio di una «sperimentazione che riguarda anche gli utenti di Este proponendo la nuova raccolta meccanizzata. A disposizione dei cittadini infatti sono stati messi a disposizione dei contenitori per la raccolta differenziata presso il territorio comunale, dislocati in zone e quartieri popolosi e in aree idonee alle manovre dei mezzi di raccolta ecologici.

Questa modalità di raccolta diminuisce sensibilmente il contatto degli operatori col rifiuto e la tipologia di colori per i nuovi bidoni introdotti sul territorio è stata scelta in ottemperanza a quanto previsto dalla Comunità Europea; sebbene diversa da quella adottata al momento in Italia, la scelta è stata quella di andare nella direzione di un’uniformità comunitaria».

Nel dettaglio, in varie zone di Este e Ospedaletto Euganeo sono stati collocati cassonetti da 1.100 litri per la carta (colore blu), da 1. 100 per gli imballaggi in plastica (scritte gialle), da 360 (scritte in verde) per il vetro, e della stessa dimensione con scritte marroni per l’organico. Per la raccolta del secco residuo sono stati invece collocati contenitori carrellati da 1. 100 litri con scritte nere. La raccolta avviene grazie a mezzi costruiti in collaborazione con il colosso svedese Scania, dotati di braccio robotizzato attraverso cui l’operatore riesce a conferire all’interno del camion il rifiuto senza uscire dall’abitacolo e senza sforzi fisici personali.

«Questo è, evidentemente, un passo avanti nella tutela dei lavoratori: la nuova tecnologia permette di evitare il contatto col rifiuto, e allo stesso tempo di ridurre la possibilità di infortuni o di danni fisici dovuti, per esempio, al peso eccessivo» sottolinea Sesa «Inoltre, i mezzi sono i primi in Europa ad essere alimentati a biometano, combustibile altamente ecologico, prodotto dall’azienda Sesa stessa grazie al riciclo del rifiuto biologico conferito». In questi giorni di emergenza sanitaria, la garanzia di non entrare in contatto con i rifiuti vale una maggiore precauzione anche per gli stessi operatori. Si parla di sperimentazione, e dunque non c’è alcun obbligo a conferire i rifiuti nei cassonetti “maggiori” , ma non è escluso che questo primo passo porti a scenari futuri diversi. D’altra parte non è più sperimentazione, ma ormai operativa, la raccolta del verde attraverso bidoncini carrellabili da 240 litri. Qualcuno bacchetta la poca tolleranza di Sesa in questa fase di emergenza, visto che non tutte le famiglie si sono adeguate (va acquistato uno bidoncino con versamento di 40 euro) e il rifiuto verde non correttamente smaltito non viene raccolto dagli operatori, neppure in questi giorni di emergenza. O si è in regola, o il verde resta davanti al cancello di casa. Incalza Legambiente: «Negli ultimi tempi anche la raccolta (mensile!) del verde ha visto delle modalità di attuazione poco comprensibili: sono stati lasciati a terra (giustamente) i sacchetti di plastica con erba e ramaglie, ma anche non sono stati svuotati neppure bidoncini poco pesanti. Se è consentito esporre solo i bidoni adatti allo svuotamento meccanico bisogna dirlo chiaramente. E fornirli gratuitamente o a prezzo politico a chi ne è sprovvisto». ––

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