Rinasce la materna a Giarre Ma sarà una scuola privata

Il progetto di Laura Algeri che da settembre darà vita a un micronido in via dei Tigli e poi, dal 2020, sostituirà l’attività della “Meneguzzi”

ABANO TERME. C’è un progetto alternativo per la prosecuzione dell’attività della scuola materna nel quartiere di Giarre. A realizzarlo sarà Laura Algeri, una ragazza che a settembre darà avvio a Giarre a “La tribù dei piedini scalzi”, un micronido che sorgerà in via Dei Tigli, di fronte alla scuola elementare De Amicis. Proprio accanto al micronido prenderà vita la scuola materna al posto di quella che invece chiuderà i battenti nel 2020 alla fine dell’anno scolastico.

L’asilo Beata Liduina Meneguzzi cesserà di esistere, ma arriverà in soccorso l’iniziativa del privato che consentirà al quartiere di avere una scuola materna, pur non più gestita dalla parrocchia. «La ragazza ha da poco presentato la richiesta di entrare nei Piani di Zona dell’Asl per mettere in piedi una nuova materna a Giarre», svela l’assessore all’Istruzione Cristina Pollazzi. «I progetti sono seri e se non ci saranno problemi dal punto di vista burocratico Giarre conserverà il suo asilo. La Tribù dei piedini scalzi darà quindi avvio al micronido 0-3 anni a settembre di quest’anno e all’asilo 3-6 anni nel settembre del 2020». Per il mantenimento dell’attività si erano battuti, fin da quando la Curia ha annunciato la chiusura dell’attuale scuola materna Beata Liduina Meneguzzi, i genitori, il Comitato Giarre e la civica di opposizione 35zero31. La giunta comunale in consiglio aveva espresso l’impossibilità di intervento diretto date le poche iscrizioni all’asilo di Giarre. «Abbiamo sempre detto che se un privato si fosse fatto avanti l’avremmo accolto con entusiasmo», commenta l’assessore. «Con molti posti liberi in due scuole vicine come San Lorenzo e la Mandria non avrebbe avuto senso che il Comune investisse denari su una scuola a Giarre».

Il salvataggio è salutato con entusiasmo dai genitori. «Siamo felici», commenta Dario Zilio. «Siamo convinti ora che le famiglie risponderanno con entusiasmo. L’obiettivo fin dall’inizio della vicenda era conservare un servizio importante come l’asilo nel quartiere. Qualche famiglia, prima demotivata, potrebbe ora decidere di tornare a Giarre». ––

F.FR.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova